Ucraina, inviati Rai dichiarati ricercati in Russia. Tajani convoca l’ambasciatore russo
MondoIl ministro degli Esteri ha fatto sapere di aver convocato "alla Farnesina l'ambasciatore della Federazione russa in Italia per manifestare la nostra sorpresa" per l’inserimento nella lista dei ricercati di Stefania Battistini. Ricercato anche l'operatore Simone Traini. I due sono accusati di essere entrati illegalmente sul territorio nazionale russo al seguito delle truppe d'invasione ucraine nella regione di Kursk
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere di aver convocato “alla Farnesina l'ambasciatore della Federazione russa in Italia per manifestare la nostra sorpresa a causa della singolare decisione di Mosca di inserire la giornalista Battistini nella lista dei ricercati diramata dal ministero dell'Interno Russo”. Il vicepremier lo ha scritto su X, dopo che la Russia aveva dichiarato persona ricercata l’invita della Rai. Anche l’operatore Rai Simone Traini risulta tra i ricercati (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)
Inviati Rai dichiarati ricercati in Russia
Oggi, infatti, la Russia ha dichiarato persona ricercata l'inviata della Rai Stefania Battistini. La giornalista è accusata di essere entrata illegalmente sul territorio nazionale russo al seguito delle truppe d'invasione ucraine nella regione di Kursk. A riferirlo è stata la Tass, che ha citato il database del ministero dell'Interno. Con lei risultano tra i ricercati anche l'operatore Rai Simone Traini, e altri giornalisti occidentali con la stessa accusa. Nel database si legge: "Battistini Stefania, nata il 16 aprile 1977, ricercata in base a un articolo del Codice penale della Federazione Russa". L'articolo in questione non è specificato, ma la Tass ricorda che per l'ingresso illegale in Russia è prevista una pena fino a 5 anni di reclusione.
L’indagine contro gli inviati
Nelle scorse settimane l'agenzia russa Ria Novosti aveva fatto sapere che i servizi russi dell'Fsb avevano aperto un procedimento penale contro Battistini e l'operatore Traini. La contestazione riportata era quella di aver "attraversato illegalmente il confine di Stato della Federazione Russa e aver filmato un video nel territorio del villaggio di Sudzha, nella regione di Kursk". A seguito della notizia, l’amministratore delegato e presidente della Rai Roberto Sergio aveva fatto sapere che "l’azienda ha ritenuto, esclusivamente per garantire sicurezza e tutela personale, di far rientrare, temporaneamente in Italia, la giornalista Stefania Battistini e l'operatore Simone Traini".
Rai: "Tuteleremo colleghi in ogni sede"
E oggi la Rai fa sapere che inserire nell'elenco delle persone ricercate Battistini e Traini è "un atto di violazione della libertà d'informazione". Per la Rai "hanno svolto in modo esemplare e obiettivo il proprio lavoro di testimoni degli eventi. La Rai continua a svolgere il proprio ruolo di Servizio pubblico anche grazie alla coraggiosa attività dei propri giornalisti e inviati e si riserva di operare in ogni sede per denunciare la decisione del governo russo a difesa della libera informazione e a tutela della propria giornalista e dell'operatore". Inoltre il sindacato Unirai ha fatto sapere di essere al fianco dell'inviata del Tg1 e del suo operatore "ai quali offriamo assistenza legale"
Floridia (Vigilanza Rai): "Assurdo"
E la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, ha detto che "inserire un giornalista nell'elenco dei ricercati perché ha svolto il proprio lavoro, come fatto dalla Russia, è assurdo ed inaccettabile. Piena solidarietà alla giornalista Rai Stefania Battistini. La libertà di stampa non può subire simili minacce da parte di nessuna autorità in alcun luogo".
Fnsi: "Il giornalismo non è un crimine"
"Il giornalismo non è un crimine. La posizione della Russia non è né democratica né contemporanea. Ricorda invece tempi bui di un passato che ritorna e che vede nell'informazione libera un nemico da combattere e annientare", ha poi affermato sulla vicenda anche Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi. "Bene ha fatto il ministro Tajani - aggiunge - a convocare l'ambasciatore russo, ma ancora meglio sarebbe stato se lo avesse fatto prima, quando venne diffusa la notizia di Stefania Battistini e Simone Traini indagati in Russia per essere entrati
nel territorio nazionale insieme alle truppe ucraine". Per Costante, "intimidazioni e pressioni, anche violente come questa, non spegneranno certo il faro che i media italiani hanno acceso sulla guerra che si sta consumando alle porte dell'Europa. La solidarietà della Fnsi ai colleghi della Rai".