La Commissione responsabile delle indagini sul disastro che portò alla morte di 72 persone, tra cui due architetti italiani, punta il dito su aziende private, istituzioni pubbliche, servizi di soccorso, politica locale e nazionale
“Disonestà” e “incompetenza”. Si chiude così l’inchiesta sul crollo della Grenfell Tower, che portò alla morte di 72 persone. “Quelle 72 morti erano evitabili” dichiara Sir Martin Moore-Bick, presidente della commissione d’inchiesta che oggi, a distanza di sette anni dalla tragedia, punta il dito su aziende private, istituzioni pubbliche, servizi di soccorso, politica locale e nazionale.
"Vittime tradite per decenni"
“La verità è che le persone che vivevano nel grattacielo sono state tradite per decenni da chi aveva la responsabilità della sicurezza dell’edificio” ha detto il presidente della commissione presentando i risultati di un lavoro che riporta alla memoria i fatti del 14 giugno del 2017. Le fiamme si svilupparono poco prima dell’una di notte, in un appartamento del quarto piano. A causarle il corto circuito di un frigorifero e poi la risalita dell’incendio verso l’alto, fino al crollo della torre: 60 ore di fuoco, 72 morti, 223 residenti in fuga.
Anche due italiani tra le vittime
A perdere la vita nel rogo della Grenfell Tower anche due architetti italiani, Gloria Trevisan e Marco Gottardi. A distanza di sette anni dalla tragedia, ora emerge una “sistematica disonestà” alla base di “tutte le morti che avrebbero potuto essere evitate”. A causare il tragico esito dell’incendio, secondo l’inchiesta, “decenni di errori da parte del governo e di enti del settore dell’edilizia”. Sotto accusa gli esecutivi britannici che per anni non sarebbero intervenuti sulla normativa della sicurezza, così come la politica locale che non si sarebbe mai mossa per effettuare le opportune verifiche sulla Grenfell Tower.
Responsabilità diffuse e condivise
E sotto i riflettori dell’inchiesta ci sono soprattutto le aziende edili che si occuparono della costruzione e della manutenzione della torre. Già nel 1991 alcuni materiali di rivestimento dell’edificio erano risultati pericolosi. Una negligenza letale, alla quale bisogna aggiungere anche l’accusa al corpo dei vigili del fuoco di Londra, che non fu capace di intervenire tempestivamente. L’inchiesta arriverà sul tavolo di magistratura e polizia che esamineranno le carte per un massimo di 18 mesi.