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Francia, Macron ha accettato le dimissioni del governo Attal

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Nel primo Consiglio dei ministri dopo le elezioni legislative era stato stabilito che l’esecutivo rimarrà in carica per gli affari correnti, probabilmente almeno per il periodo dei Giochi Olimpici di Parigi 2024

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Il presidente della Francia Emmanuel Macron ha "accettato" le dimissioni del governo Attal, che "sta gestendo gli affari correnti". A renderlo noto è stato l'Eliseo, secondo cui “affinché questo periodo si concluda il più rapidamente possibile, spetta alle forze repubblicane lavorare insieme per costruire un'unione intorno a progetti e azioni al servizio dei francesi e delle francesi”.
Nel primo Consiglio dei ministri dopo le elezioni legislative era stato stabilito che Attal e i ministri del governo rimarranno in carica per gli affari correnti, probabilmente almeno per il periodo dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, dal 26 luglio all'11 agosto. Intanto, dopo la conquista insperata della maggioranza relativa alle legislative anticipate, la coalizione di sinistra Nuovo Fronte Popolare è alle prese con continui scontri che si sono tramutati in posizioni si sono cristallizzate: i socialisti non accettano candidati proposti o approvati da La France Insoumise (LFI) il partito della sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon, e gli "Insoumis" non vogliono saperne di soluzioni accomodanti, ad esempio un premier che venga "dalla società civile". Perché, dicono, "non sarebbe una garanzia per l'applicazione del nostro programma". E dopo le ultime bocciature - sempre da parte dei socialisti - della candidata della Réunion, Huguette Bello, e di Martine Aubry, sindaca di Lille, ex ministra e figlia di Jacques Delors, Mélenchon ha detto basta alle trattative, spazientito da quelle che considera "manovre" per privare il Fronte anche della presidenza dell'Assemblée.

Insoumis: Proposta Tubiana premier non è seria

Un nuovo un duro scontro si è acceso oggi all'interno del Nuovo Fronte Popolare (NFP), la coalizione della gauche francese, con una proposta di candidatura alla carica di premier da parte di socialisti, comunisti e Verdi respinta da La France Insoumise (LFI) come "non seria". Repliche adirate da parte degli altri partiti: "LFI non può pensare di imporsi agli altri", ha detto il segretario socialista, Olivier Faure. Ieri sera nel Fronte è emersa la proposta di candidare in modo unitario alla carica di premier l'economista Laurence Tubiana, specialista del clima. Gli "Insoumis" hanno immediatamente respinto la proposta come "Macron-compatibile" e quindi insostenibile per il Fronte. Questa mattina il braccio destro di Jean-Luc Mélenchon, Manuel Bompard, ha qualificato come "non seria" la candidatura di Tubiana, che farebbe "rientrare i macroniani dalla finestra". "Non vedo in base a cosa, se ci sono 3 formazioni politiche su 4, cioè una maggioranza del Fronte Popolare, che accetta questa candidatura - ha protestato Faure - la parola di una sola altra formazione possa imporsi agli altri". "Forse - ha detto da parte sua il leader del Partito comunista, Fabien Roussel - La France Insoumise preferisce stare all'opposizione".

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