I manifestanti feriti - riferisce un fotografo dell'Afp sul posto - sono stati portati in ospedale in ambulanza, alcuni con ferite alle gambe o all'addome
In Armenia decine di persone sono rimaste ferite mercoledì 12 giugno durante una manifestazione davanti al Parlamento a Erevan per chiedere le dimissioni del primo ministro Nikol Pashinian. Negli scontri la polizia ha usato granate stordenti. I manifestanti feriti - riferisce un fotografo dell'Afp sul posto - sono stati portati in ospedale in ambulanza, alcuni con ferite alle gambe o all'addome. Il primo ministro aveva riferito mercoledì di una possibile ultimazione del trattato di pace con l’Azerbaijan, aggiungendo però che il Paese non avrebbe accettato le richieste di Baku che avrebbero cambiato la costituzione. Dopo le dichiarazioni di Pashinyan, sono scoppiate le proteste e gli scontri tra la polizia e i manifestanti.
L'Alleanza militare con la Russia
Lo stesso giorno il primo ministro, Nikol Pashinyan, ha anche annunciato la decisione di ritirarsi dall'Organizzazione del Trattato sicurezza Collettiva (Csto), l'alleanza militare guidata dalla Russia che riunisce diverse ex repubbliche sovietiche, senza precisare però quando avverrà. Lo riferiscono le agenzie russe. Dell'alleanza fanno parte attualmente, oltre alla Russia e all'Armenia, la Bielorussia, il Kazakhstan, il Kirghizistan e il Tagikistan. La decisione di Yerevan conferma l'allontanamento progressivo dalla sfera di influenza russa dell'Armenia, finora un fedele alleato di Mosca.