Arriva l'ok del Parlamento dopo la nomina da parte del Partito Comunista. Il cambio al vertice del Paese segue le dimissioni forzate del leader uscente Vo Van Thuong nell'ambito di una vasta campagna anticorruzione
ll Parlamento del Vietnam ha confermato oggi la nomina del ministro della Pubblica sicurezza To Lam a presidente del Paese asiatico, dopo che il suo nome era stato proposto dal Partito comunista al potere. Stando alle informazioni fornite dalla televisione di Stato, a scrutinio segreto 472 dei 473 deputati dell'Assemblea nazionale vietnamita hanno approvato questa scelta. La nomina di To Lam avviene in seguito alle dimissioni forzate del leader uscente Vo Van Thuong nell'ambito di una vasta campagna anticorruzione. Il cambio ai vertici del potere riflette, quindi, un momento di forti tensioni politiche in Vietnam.
Chi è il nuovo Presidente del Vietnam
Lam ha 66 anni e ha alle spalle una lunga carriera politica. Negli otto anni alla guida del ministero per la Sicurezza pubblica To Lam ha adottato la linea dura contro le organizzazioni per i diritti umani. La sua elezione a presidente viene considerata come un possibile passo verso l’assunzione della carica di capo del partito, la più importante nel sistema istituzionale vietnamita. Ad oggi a ricoprire la carica è Nguyen Phu Trong: il suo mandato scade nel 2026, ma è possibile che l’attuale leader scelga di dimettersi prima per via della sua età avanzata.
Lam è soprattutto il vicepresidente del Comitato direttivo anticorruzione del Partito, e ha quindi avuto un ruolo centrale nella grossa campagna anti-corruzione in corso nel Paese. Nonostante questo, nemmeno la sua figura è stata esente da scandali: nel 2021, per esempio, fu ripreso mentre mangiava una bistecca ricoperta d’oro in un lussuoso ristorante londinese, proprio nel periodo in cui il popolo vietnamita era sotto lockdown per limitare la trasmissione del coronavirus.
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La campagna anticorruzione e la nomina di To Lam
La nomina di To Lam rientra quindi nelle trasformazioni politiche causate dalla vasta campagna anticorruzione che, oltre alle dimissioni del presidente uscente, ha portato al licenziamento di ministri e all’incriminazione di dirigenti d’azienda.
Il Paese asiatico sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti dopo anni di stasi del panorama politico: nell’arco di 18 mesi due presidenti nazionali e un presidente del parlamento si sono dimessi dopo essere stati coinvolti in "illeciti" non meglio definiti. Il precedecessore di To Lam, Thuong, per esempio, era stato eletto un anno fa per sostituire Nguyen Xuan Phuc, anche lui dimissionario nell’ambito di un grande scandalo di corruzione.