Tassa sui miliardari, la Segretaria di Stato Usa respinge la proposta del Brasile al G20
MondoJanet Yellen si è espressa contro la proposta di tassa globale, che secondo i sostenitori impedirebbe ai ricchi di spostare ricchezza verso paesi dove possono evitare di pagare la tassa
Gli Stati Uniti sono contrari a una tassa globale sui miliardari. La segretaria del Tesoro Usa Janet Yellen respinge l'idea fatta circolare dal Brasile, che guida il G20, e appoggiata da altri Stati per imporre una imposta globale sui mega ricchi così che non possano depositare i loro soldi nelle giurisdizioni a bassa imposizione fiscale. "Noi crediamo in una tassazione progressiva ma l'idea di un qualche accordo globale per tassare i miliardari con i ricavi poi ridistribuiti in qualche modo non ci trova d'accordo", ha detto Yellen in un'intervista al Wall Street Journal. La proposta della tassazione è sostenuta anche da Francia, Germania e Spagna e prevede l'introduzione di un’imposta globale sulle 3mila persone al mondo proprietarie di patrimoni superiori al miliardo di dollari.
Imposta sul reddito
Dal 23 al 25 maggio a Stresa prende il via il G7 dei ministri delle Finanze. Durante l'incontro si discuterà anche dell’attuazione del primo pilastro dell‘accordo sulla tassazione minima delle multinazionali e della proposta brasiliana. Come ha fatto notare il Wall Street Journal, la maggior parte dei paesi applica le imposte sul reddito in base alla residenza della persona. Negli Stati Uniti, invece, ad essere tassati sono i redditi mondiali, una soluzione che rende più complesso evadere le tasse spostando asset e guadagni all’estero.
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La tasse negli Stati Uniti
Gli Stati Uniti durante l’amministrazione Biden hanno proposto di aumentare significativamente le tasse sugli americani ad alto reddito portando al 25% l’aliquota federale sui guadagni – comprese le plusvalenze non realizzate – di chi ha un patrimonio superiore a 100 milioni di dollari. Nessuna ipotesi invece su un’imposta sulla ricchezza. Negli Stati Uniti le plusvalenze sono tassate in genere con un’aliquota massima del 23,8% ma questo avviene solo nel momento in cui quell’asset viene venduto. Con il regime attuale quindi tali plusvalenze possono anche non essere tassate per anni.