Lo ha riferito il suo portavoce, Farhan Haq, sottolineando che "questi sviluppi ostacolano ulteriormente l'accesso umanitario e peggiorano una situazione già tragica". "Abbiamo visto 50 camion entrare a Gaza il 12 maggio. Questo non è neanche lontanamente sufficiente": così il portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel riferendosi ai flussi di aiuti da quando Israele si è impossessato del valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza il 7 maggio
Ben-Gvir: "Ricostruire le colonie e far emigrare i palestinesi"
Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano e leader dell'estrema destra, Itamar Ben-Gvir ha chiesto a Israele di ristabilire le colonie a Gaza e di "incoraggiare l'emigrazione volontaria" dei palestinesi dalla Striscia. "Primo, dobbiamo tornare a Gaza adesso. E secondo, dobbiamo incoraggiare l'emigrazione volontaria dei residenti di Gaza. E' morale, razionale, giusto! E' la verità! E' la Torah ed è l'unico modo! E sì, è anche umanitario", ha sostenuto il leader di Otzma Yehudit, partecipando insieme a migliaia di attivisti a una marcia a Sderot indetta per chiedere il ritorno degli insediamenti nell'enclave palestinese.
Croce Rossa: "Ospedale da campo presto nella Striscia di Gaza"
"Sono oltre 35mila i morti e più di 78mila i feriti dall'inizio del conflitto nella Striscia di Gaza, in un'area nella quale è difficile, a tratti impossibile, far arrivare aiuti o garantire il supporto sanitario necessario. Tra le vittime ci sono anche 22 tra volontari ed operatori della Croce Rossa Palestinese e del Magen David Adom in Israele. L'apertura da parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Icrc) di un ospedale da campo rappresenta per la popolazione civile colpita dal conflitto una speranza di vita". A dirlo Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana a seguito dell'apertura della struttura da parte dell'Icrc. "Grazie al personale medico impegnato nell'ospedale da campo, - aggiunge - sarà possibile prestare soccorso ogni giorno a 200 persone".
Cameron critica Israele: "Basta attacchi ai convogli di aiuti"
"Gli attacchi di estremisti" israeliani "contro i convogli di aiuti" diretti nella Striscia di Gaza palestinese "sono scioccanti" e devono cessare. Lo scrive il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, in un duro messaggio diffuso oggi sul suo profilo X dopo gli ultimi episodi recenti. La gente di Gaza - incalza lord Cameron - "è a rischio di fame e ha un disperato bisogno di rifornimenti. Israele deve punire gli aggressori e fare di più per consentire agli aiuti di transitare. Solleverò queste mie preoccupazioni con il governo israeliano".
Medio Oriente, si intensifica l'offensiva israeliana a Rafah. VIDEO
Ministro Esteri Israele: "Oggi parlerò con Tajani del valico di Rafah"
"Ieri ho parlato con il ministro degli Esteri britannico David Cameron e la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock della necessità di persuadere l'Egitto a riaprire il valico di Rafah per consentire la consegna di aiuti umanitari internazionali a Gaza. Oggi ne parlerò con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani". Così sul social X il capo della diplomazia israeliana, Israel Katz. "Il mondo attribuisce la responsabilità della situazione umanitaria a Israele, ma la chiave per prevenire una crisi umanitaria a Gaza è ora nelle mani dei nostri amici egiziani", ha aggiunto Katz, secondo cui "Hamas non controllerà il valico di Rafah: questa è una necessità di sicurezza su cui non scenderemo a compromessi".
Raid su scuola Unrwa, per Idf era centro comando Hamas
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno riferito di aver colpito un centro di comando di Hamas all'interno di una scuola gestita dall'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati palestinesi, nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. In una nota le Idf hanno spiegato che più di 15 agenti terroristici, inclusi 10 membri di Hamas, sono stati uccisi nell'attacco. Tra loro c'erano anche i terroristi della forza d'élite Nukhba di Hamas che hanno partecipato all'attacco del 7 ottobre, hanno riferito i militari.
L'IDF afferma che l'attacco è stato effettuato sulla base di informazioni "accurate di intelligence" fornite dall'agenzia di sicurezza Shin Bet e dalla direzione dell'intelligence militare. "L'attacco è stato pianificato attentamente ed effettuato utilizzando munizioni precise, evitando il più possibile di colpire i civili", affermano i militari in una nota. Secondo le Idf e lo Shin Bet la sala di comando è stata utilizzata da Hamas per pianificare attacchi contro le truppe che operavano nel centro di Gaza nelle ultime settimane.
Idf: a Nuseirat colpita sala comando Hamas in scuola Unrwa
L'aviazione israeliana in "un'azione mirata" ha colpito "una sala di guerra dei comandanti di Hamas all'interno di una scuola dell'Unrwa" nella zona di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che l'attacco - in base a informazioni di intelligence - ha centrato la sala che "era usata dagli operativi dell'ala militare di Hamas". "Sono state impiegate - ha aggiunto - munizioni mirate in modo da minimizzare danni a civili non coinvolti". Nell'attacco - ha spiegato - "sono stati uccisi "circa 15 terroristi, dei quali più di 10 erano di Hamas".
Carri armati si spingono più in profondità a Rafah Est
I carri armati israeliani si sono spinti più in profondità nella parte orientale di Rafah, raggiungendo alcuni quartieri residenziali della citta' all'estremo sud di Gaza. Lo ha riferito un residente alla Reuters, precisando che i carri armati "sono avanzati questa mattina a ovest di Salahuddin Road nei quartieri di Brzail e Jneina".
Sgomberata ad Atene la Facoltà di legge occupata per Palestina
La polizia greca ha sgomberato la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Atene, occupata in solidarietà con la Palestina, e ha fermato ventisette manifestanti. Lo riporta Kathimerini. In base a quanto riferito, la polizia ellenica ha lanciato l'operazione su richiesta del rettore dell'Università di Atene dopo che i manifestanti si erano barricati nell'edificio in via Solonos, nel centro della capitale, al termine di una manifestazione svoltasi ieri sera contro l'invasione di terra dell'esercito israeliano a Rafah. All'ingresso della facoltà gli studenti avevano montato alcune tende, come segno di solidarietà nei confronti delle proteste studentesche esplose nei campus degli Stati Uniti, della Francia e di altre parti del mondo. Alcuni striscioni degli studenti greci declamavano "Giù le mani da Rafah" e "la Palestina sarà libera".
Ben-Gvir: 'Israele deve tornare nella Striscia di Gaza'
“Affinché il problema di Gaza non si ripresenti, bisogna fare due cose: ritornare nella Striscia e incoraggiare la partenza volontaria dei residenti. Questo è morale, razionale e umanitario”, Lo ha detto il ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, di estrema destra, parlando durante una manifestazione per il reinsediamento della Striscia di Gaza a Sderot, in Israele. Ben-Gvir si è scagliato inoltre contro gli aiuti nella Striscia, che i più stretti alleati di Israele hanno chiesto di aumentare. “Mi vergogno di essere l’unico nel governo a votare contro il trasferimento delle spedizioni a Gaza attraverso Kerem Shalom. Volete gli aiuti umanitari?Riportate i rapiti".
Portavoce Unrwa: entroterra Rafah è ormai zona "fantasma"
"L'entroterra di Rafah e' ormai una citta' fantasma. E' difficile credere che solo una settimana fa ci fossero oltre 1 milione di persone che si rifugiavano qui". E' la constatazione di Louise Wateridge, una portavoce dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i palestinesi, secondo cui "le famiglie si sono spostate il piu' a ovest possibile, raggiungendo la spiaggia".
Lega araba: a Gaza pulizia etnica, uccise anche istituzioni
"L'aggressione contro Gaza è il completo assassinio di una società, lacerandone il tessuto sociale e distruggendone le capacità e le istituzioni. Dopo mesi di atrocità accumulate, il mondo dovrebbe essere pronto a dichiararlo chiaramente come pulizia etnica". Lo ha detto il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, durante il suo discorso al Consiglio dei Ministri degli Esteri della Lega Araba in preparazione del 33° Summit Arabo organizzato dal Regno del Bahrein. Quello che accade a Gaza - ha aggiunto - "è una macchia sulla fronte del mondo".
Israele: 'Hamas pianifica base in Turchia per futuri attacchi'
Hamas avrebbe elaborato un piano per costituire una sua "base segreta" in Turchia, Paese della Nato il cui presidente Recep Tayyip Erdogan rivendica relazioni dirette con la fazione islamica palestinese al potere nella Striscia di Gaza. Lo sostengono fonti politiche e militari in Israele citate dal britannico Times secondo cui la base è stata immaginata per coordinare in avvenire attacchi contro obiettivi israeliani in Stati vicini o in Paesi Nato e per dirigere una rete di "cellule terroristiche" sparse. Le fonti si rifanno a un documento che sarebbe stato "scoperto" fra le rovine della "casa di Hamza Abu Shanab", indicato come capo dello staff di Yahya Sinwar, leader politico di Hamas a Gaza. Il documento risulta intitolato "Fondare una base in Turchia" ed è stato mostrato all'autore dell'articolo: Ashel Pfeffer, noto giornalista e commentatore militare israelo-britannico che collabora anche col Times, oltre che con varie testate israeliane e americane. Il piano costituirebbe una risposta agli ultimi 10 anni di pressione esercitata dallo Stato ebraico sulla Striscia, prevendendo una sorta di retrovia oltre confine per lo stato maggiore di Hamas, con il trasferimento all'estero del coordinamento delle sue "operazioni speciali future".
Proteste pro-Gaza, studenti Harvard annunciano sgombero
Gli studenti di Harvard che da quasi tre settimane occupavano il campus per protestare contro le condizioni dei palestinesi a Gaza hanno annunciato che sgombereranno la tendopoli. La decisione è stata presa dopo che il presidente di Harvard Alan Garber ha accettato di incontrare i manifestanti "per ulteriori discussioni sul loro punto di vista e le loro prospettive sul conflitto in Medioriente", ha detto un portavoce dell'ateneo. Lo sgombero dell'accampamento, confermato dal movimento Harvard Out of Occupied Palestine, apre la strada alla cerimonia delle lauree. In un ulteriore segnale di disgelo, l'università ha accettato di revocare la sospensione di almeno 22 studenti che erano andati incontro a misure disciplinari. Le lauree a Harvard sono in programma dal 21 al 24 maggio. Il 23 maggio, per la cerimonia principale, l'ospite d'onore sarà la giornalista filippina Premio Nobel Maria Ressa.
Ministro Israele: 'Bisogna reinsediarsi a Gaza'
Migliaia di persone hanno partecipato martedì "a una marcia organizzata da attivisti di estrema destra" che hanno chiesto di reinsediarsi nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito Haaretz. Il ministro delle comunicazioni Shlomo Karhi - secondo il quotidiano - ha detto durante la marcia che "per preservare i risultati ottenuti in termini di sicurezza per i quali i nostri soldati hanno perso la vita, dobbiamo reinsediare Gaza con forze di sicurezza e coloni". "Questo - ha aggiunto - è l'unico vero modo, per far pagare un prezzo ai nazisti di Hamas e difendere il nostro Paese".
Ufficio Abu Mazen: "Usa responsabili se Israele invade Rafah"
La presidenza di Abu Mazen ha detto di ritenere "responsabile l'amministrazione Usa" delle "pericolose conseguenze per la regione" se Israele dovesse invadere Rafah. Lo ha affermato il portavoce del presidente palestinese Nabil Abu Rudeina secondo cui "insistere nel voler invadere Rafah sarebbe un grosso errore e l'amministrazione Usa ne porterà la responsabilità, perché è l'unica capace di fermare" Israele. "La continuazione dell'aggressione appoggiata dagli Usa - ha proseguito il portavoce citato dalla Wafa - porterà ad ulteriori massacri contro il nostro popolo e ad esporlo ad una nuova catastrofe. Non accetteremo e non permetteremo che si ripeta ciò che accadde nel 1948 e nel 1967".
Raid Israele nel sud del Libano, ucciso operativo di Hezbollah
Un presunto operativo di Hezbollah, il movimento sciita libanese alleato dell'Iran, è stato ucciso in un raid israeliano su Mays al-Jabal, nel Libano meridionale. Lo ha indicato il Times of Israel citando un comunicato delle Idf, secondo cui i caccia israeliani hanno preso di mira obiettivi di Hezbollah anche a Kharayeb, Halta e Yaroun.
Intercettati su Sderot 3 razzi lanciati da Gaza
Le forze di difesa aerea israeliane hanno intercettato nei cieli di Sderot, nel sud del Paese, tre razzi lanciati dalla Striscia di Gaza. Lo ha reso noto l'amministrazione locale, mentre la stampa israeliana fa notare che l'attacco è avvenuto nelle stesse ore in cui nella zona di Sderot si teneva una marcia della destra per chiedere la costruzione di nuovi insediamenti israeliani a Gaza.
Attivisti in Cisgiordania incendiano camion aiuti Gaza
Due camion, che trasportavano aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza, sono stati dati alle fiamme ieri sera al valico di frontiera di Tarqumiyah, vicino a Hebron in Cisgiordania. Lo riferisce Haaretz, precisando che il convoglio era stato bloccato e saccheggiato in giornata da attivisti di destra. La polizia aveva arrestato quattro persone e poi se ne era andata. Poche ore dopo, gli attivisti sono tornati e hanno appiccato il fuoco ai camion. Polizia ed esercito si sono scambiati accuse su chi avrebbe dovuto vigilare sul convoglio. Un alto funzionario della sicurezza ha puntato il dito quelli nelle forze dell'ordine che "chiudono un occhio" sugli atti di questi "delinquenti, che vandalizzano e bruciano gli aiuti grazie a informazioni interne sul movimento dei camion".
Nasrallah: 'Libano apra mare a sfollati siriani, così che arrivino in Europa'
Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha rivolto un appello alle autorità libanesi perché ''aprano il mare agli sfollati''. Ovvero permettano la partenza delle navi con a bordo soprattutto gli sfollati siriani dirette in particolare a Cipro e in generale in Europa. Un tentativo di esercitare pressione sulla comunità europea, quello che arriva da Nasrallah, che ha sollecitato una decisione nazionale a favore di ''chiunque voglia partire per l'Europa, per Cipro che è il Paese dell'Unione europea più vicino al Medioriente''. Il Libano ospita quasi due milioni di rifugiati siriani e più volte si è rivolto alla comunità internazionale per chiedere un intervento per il loro rimpatrio. Nel suo discorso Nasrallah ha precisato che non auspicava il loro trasferimento forzato su navi verso l'Europa, ma ha sottolineato che spesso l'esercito di Beirut impedisce loro di lasciare il Libano. Di conseguenza, ha aggiunto il leader di Hezbollah, molti di loro si rivolgono ai trafficanti di esseri umani imbarcandosi su gommoni e rischiando la vita.