"Decine di civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti" in incursioni aeree israeliane in vari punti della Striscia di Gaza. Washington ha criticato Tel Aviv per l'uso delle armi americane, ma senza sospenderne l'invio. Con un messaggio su X, il ministero degli Esteri francese ha invitato Israele a cessare "senza indugio" l'operazione militare a Rafah. Ieri l'Assemblea dell'Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite
Times of Israel: "Sinwar non si nasconde a Rafah"
Il leader di Hamas Yahya Sinwar non si nasconde a Rafah. Lo hanno riferito al Times of Israel fonti anonime a conoscenza della questione, mentre le Forze di Difesa Israeliane proseguono le operazioni militari nella città più meridionale di Gaza. Le fonti del quotidiano israeliano non hanno detto dove si trovi attualmente Sinwar, ma hanno citato recenti valutazioni dell'intelligence che collocano il leader di Hamas in tunnel sotterranei nell'area di Khan Younis, circa cinque miglia a nord di Rafah. Una terza fonte ha affermato che Sinwar è a Gaza. Israele ha fatto dell’eliminazione di Sinwar un elemento chiave del suo obiettivo di distruggere Hamas. A febbraio, l'Idf ha diffuso un filmato che presumibilmente ritraeva Sinwar mentre camminava in un tunnel, in quelle che sono considerate le sue prime immagini dall'attacco del 7 ottobre, di cui il leader di Hamas è accusato di aver organizzato e che ha innescato la guerra in corso a Gaza.
Francia: "Israele ponga fine a operazioni a Rafah"
La Francia ha chiesto a Israele di porre fine all’operazione Rafah, di aprire il confine e di tornare ai colloqui per il cessate il fuoco. In un post su X, il ministero degli Esteri francese ha affermato di deplorare l’attacco israeliano nella città meridionale della Striscia lanciato martedì e ha descritto l’operazione militare come una minaccia di “causare una situazione catastrofica per la popolazione civile di Gaza”. Il ministero ha affermato che i civili a Gaza non hanno “nessuna zona sicura” e ha invitato Israele a fermare l’offensiva militare contro Rafah e a tornare ai negoziati, “l’unica via possibile per portare al rilascio immediato degli ostaggi e ottenere un cessate il fuoco duraturo”. La Francia ha anche invitato Israele a riaprire i valichi di frontiera di Rafah tra Gaza e l’Egitto, in modo che gli aiuti umanitari possano entrare nel territorio palestinese, e ha denunciato gli attacchi dei coloni israeliani alle spedizioni di aiuti destinati a Gaza, aggiungendo che le autorità israeliane dovrebbero porre fine alla “violenza dei coloni”.
Isw e Ctp. "Israele non distruggerà Hamas a Rafah"
Ieri le forze israeliane sono state attaccate almeno 17 volte da gruppi armati palestinesi nel quartiere Zeitoun di Gaza City, suggerendo che "Hamas è stato in grado di preservare o ricostituire le capacità militari" nonostante le continue operazioni israeliane nell'area. Lo riferiscono, in una valutazione congiunta, l’Institute for the Study of War (Isw) e il Critical Threats Project (Ctp) – due think tank con sede negli Stati Uniti – precisando che i combattenti di Hamas hanno usato fucili di precisione, mortai e granate con propulsione a razzo nei 17 attacchi mentre le forze israeliane tentavano di liberare Zeitoun per la terza volta. “Questo alto tasso di attacchi non è coerente con una forza militare distrutta”, afferma il rapporto Isw/Ctp, aggiungendo che “le milizie palestinesi mantengono la volontà e i mezzi per continuare a disturbare e difendersi dai raid israeliani, come evidenziato dal tasso di attacchi delle milizie palestinesi durante questo raid”. Gli osservatori della guerra hanno affermato che “la resilienza di Hamas e di altri gruppi di milizie palestinesi” indica fortemente che l’operazione militare israeliana “a Rafah non distruggerà Hamas, gruppo che è sopravvissuto come entità militare nel resto della Striscia, compreso tutto il nord”.
Ondata di attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, inclusa Rafah
L’Idf ha lanciato un’ondata di attacchi, ieri sera e stamattina presto, contro obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza. Gli attacchi sono stati effettuati con particolare attenzione alla città di Gaza, alla regione centrale della Striscia e a Rafah.
Idf distrugge sito partenza razzi verso Beersheba
I soldati dell'IDF hanno distrutto due siti di lancio a Rafah da dove i terroristi hanno sparato a Beersheba oggi pomeriggio. Lo ha annunciato la stessa IDF. Un totale di 14 razzi sono stati lanciati oggi in direzione di Beersheba, tutti identificati come lanciati da Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.
Francia a Israele: cessare 'senza indugio' operazione Rafah
La Francia ha chiesto a Israele di cessare "senza indugio" l'operazione militare a Rafah che rischia di creare una "situazione catastrofica" per la popolazione della Striscia di Gaza. Lo ha affermato il ministero degli Esteri in un comunicato diffuso su X. "Chiediamo alle autorità israeliane di cessare l'operazione militare senza indugio e di riprendere la strada per i negoziati, unica via possibile per arrivare alla liberazione immediata degli ostaggi e ottenere un cessate il fuoco durevole", si legge nella nota. "Una tale operazione rischia di provocare una situazione catastrofica per le popolazioni civili di Gaza - spiega ancora il comunicato -, già sfollate in più occasioni".
Usa criticano Israele per uso armi americane a Gaza
L'amministrazione Biden critica Israele per l'uso delle armi americane a Gaza ma senza sospenderne l'invio. Secondo il sommario del rapporto consegnato dal Dipartimento di Stato al Congresso, l'uso delle armi americane da parte di Israele ha probabilmente violato la legge internazionale, ma le prove sono non definitive. "La natura del conflitto a Gaza rende difficile raggiungere conclusioni definitive sui singoli incidenti" ma è "ragionevole" ritenere che le armi americane siano state usate dalle forze israeliane in modalità non in linea con la legge internazionale o con le migliori pratiche per limitare i danni ai civili. Nel rapporto di osserva che Israele "non ha cooperato pienamente" con il governo americano nei mesi iniziali della guerra per massimizzare gli aiuti umanitari a Gaza, anche se recentemente si assiste a un "sostanziale aumento" degli sforzi. Anche se gli aiuti che raggiungono i civili palestinesi restano "insufficienti", "non riteniamo che il governo israeliano stia vietando o limitando la consegna dell'assistenza umanitaria americana", aggiunge il rapporto.