Medioriente, Israele: "Accordo solo se Hamas libera almeno 33 ostaggi, i soli ancora vivi"

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Israele mette in guardia Hamas: o si arriva a "un accordo nel prossimo futuro, o l'esercito entrerà" nella città del sud della Striscia di Gaza. Il messaggio è stato inviato attraverso l'Egitto che ha inviato a Tel Aviv una delegazione guidata dal capo dell'intelligence Abbas Kamel. Israele ha trasmesso le sue condizioni: Hamas deve liberare almeno 33 ostaggi. Si tratta del numero di donne, anziani e feriti rimasti ancora in vita, sui circa 130 rapiti trattenuti - vivi o morti - nella Striscia

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Delegazione Egitto in Israele, la guida capo intelligence

E' attesa una delegazione egiziana oggi in Israele per riprendere i colloqui volti a raggiungere un cessate il fuoco temporaneo tra Israele e Hamas e il rilascio degli ostaggi; sara' guidata da Abbas Kamel, il potente capo dell'intelligence egiziana. Secondo il quotidiano qatarino Al-Arabi Al-Jadid, Kamel incontrerà il capo del Mossad David Barnea e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. Secondo una fonte egiziana, Il Cairo sta lavorando per impedire l'operazione israeliana a Rafah. 

Columbia University, annullato smantellamento presidio filo-Gaza

La Columbia University ha fatto marcia indietro rispetto alla scadenza fissata a mezzanotte (04:00 GMT di venerdì) per i manifestanti di smantellare un accampamento filo-palestinese di protesta, mentre altri campus universitari negli Stati Uniti si battono per impedire che le occupazioni prendano piede. "I colloqui - ha detto Minouche Shafik, presidente dell'ufficio della Columbia University - hanno mostrato progressi e stanno continuando come previsto; noi abbiamo le nostre richieste, gli studenti hanno le loro".

Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa

Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO

Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa

Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli

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