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New York, morto l'uomo che si è dato fuoco davanti al tribunale di Trump

Mondo

Prima di darsi fuoco, cospargendosi di un liquido infiammabile, il 37enne Maxwell Azzarello aveva lanciato alcuni opuscoli infarciti di teorie cospirazioniste. È morto in ospedale

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È morto l'uomo che ieri si è dato fuoco davanti al tribunale di New York dove è in corso il processo a Donald Trump per i presunti soldi alla pornostar Stormy Daniels: lo scrivono diversi media americani citando la polizia newyorkese. L'uomo, il 37enne Maxwell Azzarello, si è cosparso di liquido infiammabile e si è dato fuoco all'esterno del tribunale dopo aver gettato in giro degli opuscoli da lui redatti con teorie cospirazioniste. Alcuni dei volantini riguardavano l'ex presidente George W. Bush, l'ex vicepresidente Al Gore e l'avvocato David Boies, che rappresentò Gore nel riconteggio delle elezioni del 2000. "Al momento non ci sono minacce alla sicurezza pubblica, ma c'è da aspettarsi un aumento del traffico nell'area", ha spiegato il vice commissario di polizia Kaz Daughtry.

La ricostruzione

Secondo Newsweek, prima dell'incidente l'uomo teneva un cartello con un link al sito Substack dove ci sarebbero alcune sue idee politiche cospirazioniste. "Questo atto estremo di protesta vuole attirare l'attenzione su una scoperta urgente e importante: siamo vittime di una truffa totalitaria e il nostro stesso governo (insieme a molti dei suoi alleati) sta per colpirci con un colpo di stato mondiale fascista apocalittico", si legge nella pagina. Un profilo LinkedIn che sembra essere quello di Azzarello lo identifica come un ricercatore autonomo che ha frequentato l'Università della Carolina del Nord a Chapel Hill dal 2005 al 2009, e successivamente ha frequentato la Rutgers University dal 2010 al 2012, conseguendo un Master in Pianificazione urbana e regionale. Secondo il profilo, Azzarello ha ricoperto numerosi incarichi in varie aziende, e avrebbe collaborato con due campagne democratiche per il Congresso, dopo la sua laurea. Recentemente ha lavorato presso OpenTent da dicembre 2020 a ottobre 2021. Sempre sul suo presunto profilo si legge che "ha imparato tutti i segreti del mondo" dopo il crollo della Silicon Valley Bank lo scorso anno e che crede che "la criptovaluta sia il nostro primo schema Ponzi (uno schema fraudolento) planetario da molti trilioni di dollari.

Completata la giuria del processo, che entrerà nel vivo lunedì 

La notizia è arrivata mentre veniva definita la selezione dei 12 giurati, e i 6 sostituti, che dovranno giudicare Trump. La scelta è stata completata dopo una selezione lunga e travagliata. Dei 12 giurati, sette sono uomini e cinque donne, quasi tutti impiegati, tra cui due avvocati aziendali, un ingegnere informatico, un insegnante di inglese, un logopedista. Nominati anche i sei sostituti. Da lunedì il processo entrerà nel vivo con le dichiarazioni preliminari delle parti. Un evento storico, perché Donald Trump è il primo ex presidente degli Stati Uniti a comparire in un tribunale penale. Il tycoon è perseguito per i pagamenti occulti per comprare il silenzio di una ex pornostar, Stormy Daniels, pochi giorni prima delle elezioni del 2016, vinte con una vittoria schiacciante sulla candidata democratica Hillary Clinton.

 

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Donald Trump al tribunale di New York. - ©Ansa

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