Oltre il Qatargate: l'inchiesta di IrpiMedia sugli scandali del Parlamento europeo

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Ludovica Rossi

Ludovica Rossi

Illustrations during 70th anniversary of European Parliament on November 22, 2022, in Strasbourg, Northeastern France. Photo by Nicolas Roses/ABACAPRESS.COM

Mentre si avvicinano le elezioni di giugno l'Europa è protagonista di nuovi 'gate': dopo quello sul Qatar, scoppiato nel dicembre 2022, adesso è la volta dei cosiddetti "Pfizergate" e "Russiagate". Un'inchiesta realizzata da IrpiMedia ha analizzato l'ampia rete di scandali che coinvolgono il Parlamento europeo 

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L’Europa è al centro dello scandalo, bersagliata nelle sue principali istituzioni proprio mentre si trova in piena campagna elettorale e a poco più di due mesi dalle elezioni di giugno. Al centro del mirino sarebbero, da un lato, alcuni parlamentari europei di almeno sei Stati membri, sospettati di aver ricevuto denaro dal quotidiano ceco online ‘Voice of Europe’ per diffondere notizie false con l’obiettivo di minare l’unità dell’Unione europea e svolgere un’azione di propaganda filo-russa. Dall’altro, l’attenzione si rivolge alla Commissione, coinvolta in un’indagine condotta dalla Procura europea per approfondire il ruolo della presidente Ursula von der Leyen nell’acquisto di grandi quantità di vaccini Pfizer durante la pandemia.

Si tratta di altri due grandi “gate”, che seguono la scia tracciata da quello sul Qatar, scoppiato nel dicembre 2022, quando l’allora vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, il suo compagno Francesco Giorgi e l’ex parlamentare europeo Antonio Panzeri erano stati accusati di aver ricevuto denaro dal Paese arabo e dal Marocco in cambio della difesa dei rispettivi interessi.

È proprio da qui che trae origine l’inchiesta “Conflitto di interessi, corruzione, abuso di potere: gli scandali del parlamento europeo”, realizzata, per l’Italia, da IrpiMedia, in collaborazione con altre 22 testate da tutta Europa e coordinate dalla piattaforma di giornalismo investigativo Follow the money. L’obiettivo dell’indagine transnazionale è sondare l’incidenza e le modalità degli scandali all’interno del Parlamento europeo: “Siamo partiti dal Qatargate per vedere se ci fosse un prima e un dopo e abbiamo dimostrato che quell’episodio, che ha avuto una grande risonanza, non è stato né l’unico né l’ultimo”, spiega a Sky Tg24 Raffaele Angius, coautore del lavoro con Beatrice Cambarau e Simone Olivelli.

Gli scandali nel Parlamento Ue

“Abbiamo analizzato tutto ciò che siamo riusciti a trovare, dal momento che non esiste una statistica o una raccolta di dati ufficiale”. Grazie al lavoro di ricerca coordinato e analizzando la copertura mediatica degli ultimi dieci anni, i giornalisti hanno rilevato ben 253 episodi di scandali, indagini o accuse di varia entità e di livello sia locale che internazionale, nei quali sarebbero coinvolti 163 parlamentari dei 704 attuali. Di questi, “il 3%, cioè 23 persone, ha subito una condanna o è stato multato in seguito all’accertamento di illeciti e reati” si legge nell’inchiesta.  

163 deputati su 704 attuali sarebbero stati coinvolti in scandali di varia entità

La posizione dell’Italia

Un focus dell’indagine è dedicato al ruolo ricoperto dall’Italia nel contesto europeo. “Abbiamo potuto rilevare che il nostro Paese non è tra quelli messi peggio: su un totale di 25 Stati considerati, l’Italia si colloca infatti al diciassettesimo posto per numero di rappresentanti coinvolti in scandali noti rispetto al totale dei parlamentari, distaccandosi notevolmente dalla capolista di questa classifica, che è l’Ungheria, con il 61,9% dei deputati europei implicato in episodi che in qualche modo sono finiti sulla stampa”. Cambiando prospettiva e ragionando in numeri assoluti, l’Italia rappresenta invece uno dei Paesi con un numero di scandali tra i più elevati: con 18 episodi registrati si posizionerebbe infatti quarta dopo l’Ungheria (21), la Francia (25) e la Polonia (31).

I Paesi europei con più scandali in numeri assoluti

Corruzione, frode, appropriazione indebita: lo spettro degli scandali

Gli episodi esaminati sono di natura variegata e non tutti si sono poi tradotti in condanne. “Abbiamo analizzato casi di mobbing, di molestie sessuali o nell’ambito del lavoro, di distrazione di fondi pubblici e anche vicende di pressioni indebite da parte di attori esteri”. Circa 45 eventi catalogati riguardano varie forme di corruzione, frode o appropriazione indebita. Nello specifico, 29 rientrerebbero nella categoria di nepotismo e clientelismo, mentre 16 sarebbero gli episodi di corruzione vera e propria.

Tra quelli catalogati, episodi di nepotismo, clientelismo e corruzione

La legge Severino

In Italia a regolare la condotta dei deputati, tanto a Roma quanto a Strasburgo, è la legge Severino. Il testo normativo determina la decadenza del mandato durante lo svolgimento di incarichi parlamentari in caso di condanna definitiva a più di due anni per delitti di allarme sociale, per delitti contro la Pubblica Amministrazione o per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni.

La Legge Severino in Italia determina i casi di revoca del mandato parlamentare

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