Elezioni Usa, primarie in Louisiana e Missouri: cosa sappiamo

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Domani, 23 marzo, si vota sia in Louisiana che in Missouri: nel primo Stato sono chiamati a esprimersi repubblicani e democratici, nel secondo invece soltanto questi ultimi. Nonostante sia Trump che Biden abbiano già ottenuto aritmeticamente le rispettive nomination, il voto può essere utile per capire l’orientamento dell’elettorato in vista del 5 novembre

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Strada spianata verso le rispettive nomination per Joe Biden e Donald Trump. Presidente ed ex presidente si affronteranno nuovamente nelle elezioni presidenziali che si terranno il prossimo 5 novembre, dopo aver ormai ottenuto aritmeticamente le candidature nel campo democratico e repubblicano. Tuttavia, sino agli eventi che sanciranno la loro ufficiale investitura, previsti a luglio a Milwaukee per i repubblicani e ad agosto a Chicago per i democratici, molti Stati continueranno a votare nelle primarie. Un passaggio che potrebbe rivelarsi utile ad entrambi i candidati per capire gli orientamenti generali in vista del voto di novembre. Se si guarda al precedente del 2020, però, pare evidente come il voto di domani, 23 marzo, sia probabilmente più utile a Donald Trump, che 3 anni e mezzo fa riuscì a prevalere su Biden sia in Louisiana che in Missouri.

 

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Le primarie in Louisiana

Le primarie in Louisiana sono chiuse sia in campo democratico che repubblicano. Questo significa che soltanto gli elettori registrati potranno votare: sulla scheda dei primi gli elettori troveranno, oltre al nome del presidente Biden, anche quello di Marianne Williamson, l’unica che resta sulla scheda “a tenere testa” all’inquilino della Casa Bianca, nonostante quest’ultimo sia già certo della ricandidatura. In campo repubblicano, invece, oltre a Trump presenti due candidati minori: David Stuckenberg e Rachel Hannah "MoHawk" Swift. Se sul numero di delegati ci sono pochi dubbi (sia Biden che Trump riusciranno a ottenere praticamente tutti quelli messi in palio nello Stato), attenzione però al voto minoritario, che in campo democratico si è già visto all’opera con la preferenza verso Williamson o il voto non allineato mentre tra i repubblicani si è notato nel sostegno a candidati ormai ritirati, come Nikki Haley. 

epa11224762 Former US president Donald J. Trump salutes as he delivers a speech at the Buckeye Values PAC Rally presidential election campaign in Vandalia, Ohio, USA, 16 March 2024.  EPA/MARK LYONS

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Le primarie in Missouri

Leggermente diverse, invece, le primarie in Missouri: sono aperte per i democratici, mentre i repubblicani hanno già celebrato i loro caucus a inizio marzo, con la vittoria schiacciante di Donald Trump. La storia dello Stato, che alle elezioni generali sostiene ininterrottamente il Grand Old Party dal 2000, può essere un interessante banco di prova per Biden. Per il presidente, uscito perdente dal confronto del 2020 per circa 500 mila voti, ottenere una percentuale importante di preferenze contro Jason Michael Palmer (l’unico ad aver battuto il presidente finora, nelle primarie alle isole Samoa americane) e, soprattutto, contro il voto uncommitted, che ha dato parecchio fastidio in alcuni Stati, potrebbe rappresentare un segnale importante in vista del 5 novembre. 

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