"Not so Sleepy, Joe"
Mondo ©GettyBiden a tutto campo nel discorso sullo stato dell'Unione: "Libertà e democrazia sono sotto attacco" ha detto davanti alle Camere riunite. Un discorso carico di ottimismo durante il quale il presidente degli Stati Uniti ha scherzato anche sui suoi 81 anni, vero tallone d'Achille elettorale
Nessun inciampo, né fisico né verbale. Anzi un’ora e un quarto di discorso aggressivo e battagliero per convincere gli americani che ad 81 anni può essere ancora presidente degli Stati Uniti. Per Joe Biden il messaggio sullo Stato dell’Unione alle Camere riunite del Congresso era molto più di un’alta liturgia della politica: ma serviva a dare forma e sostanza alla sua ricandidatura alla Casa Bianca.
Nonostante l’ora tarda, la forma è ottima: l’anziano presidente è energico e vigoroso, niente male per uno soprannominato “Sleepy”. La sostanza - dice Biden- è che la libertà e la democrazia in America sono sotto attacco. Trump non lo nomina: il suo avversario è solamente “il predecessore”, o più perfidamente “un altro della mia età”.
Il presidente vede un futuro basato sui tradizionali valori americani: onesta, dignità, rispetto, uguaglianza. Contrapposto al risentimento e alla vendetta che animano l’avversario. Fa appello ai voti delle donne, promettendo di ripristinare per legge il diritto all’aborto messo in discussione dalla Corte Suprema ultraconservatrice, e a quelli dei giovani, ricordando la cancellazione dei debiti studenteschi, annunciando misure per le politiche abitative, e proponendo una tassa minima al 25% per i miliardari.
Cerca di stanare l’ipocrisia dei repubblicani sull’immigrazione (che però è forse il principale fallimento della sua amministrazione) sfidandoli e chiedendo loro di sbloccare la legge che darà più fondi per la sicurezza al confine, invece di boicottarla per avere un comodo argomento da usare in campagna elettorale.
In politica estera, annuncia la costruzione di una banchina galleggiante nel mediterraneo per portare aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza, criticando -implicitamente ed esplicitamente- Israele e auspicando in Medioriente la convivenza di due Stati. E -contrariamente a Trump- giura a Putin che gli Stati Uniti non si tireranno indietro dalla difesa dell’Ucraina e dell’Europa.
Dietro di lui, la vice Harris si spertica in applausi; qualcuno lo prende addirittura dallo svogliato speaker repubblicano Johnson.