Donna incinta partorisce su un volo per Bangkok aiutata dal pilota

Mondo
da Instagram

Il piccolo, poiché nato ad alta quota, è stato soprannominato Sky. Il pilota si sente orgoglioso di averlo aiutato a venire al mondo. Per quanto raro, l'accaduto non rappresenta affatto un inedito

ascolta articolo

Aiuta a partorire una donna incinta in alta quota. E’ accaduto ad un pilota d’aereo. Il comandante thailandese Jakarin Sararnrakskul era al comando di un volo VietJet diretto a Bangkok da Taipei  quando all’improvviso viene avvisato dalle hostess di bordo che una donna incinta era entrata in travaglio. Senza pensarci due volte, l’uomo lascia la cabina alla co-pilota e va ad assistere la partoriente. Una storia vera con un lieto fine: Il bimbo è nato sano e salvo ed è stato soprannominato Sky perché è venuto alla luce in cielo.

La foto del bimbo

A rendere pubblica la notizia è stato proprio Sararnrakskul che dopo l’atterraggio ha postato su Instagram le foto che lo ritraggono sorridente insieme al neonato. “Faccio il pilota da 18 anni e oggi ho appena aiutato un neonato su un aereo” ha scritto. Mamma e figlio, affidati alle cure dei paramedici che li attendevano già in pista, sono stati subito portati in ospedale. “Il piccolo potrà raccontare a tutti, per il resto della sua vita, di essere nato in cielo” ha proseguito Sararnrakskul che è orgoglioso di averlo aiutato a venire al mondo. 

 

Gli altri casi

Sky non è nè il primo nè l'ultimo caso al mondo. Secondo quanto calcolato nel 2020 dalla International Society of Travel Medicine, ben 74 bambini hanno visto la luce a bordo di voli commerciali negli 89 anni compresi tra il 1929 e il 2018 (tutti sopravvissuti tranne tre). Il 30 settembre scorso  è nato un maschietto di tre chili su un volo da Dubai a Malpensa. 

 

Le raccomandazioni

Le compagnie suggeriscono alle gestanti di non prendere aerei in prossimità del parto. Ita sconsiglia espressamente di viaggiare nei sette giorni precedenti e in caso di rischio di parto anticipato.  Inoltre richiede un nulla osta sanitario nelle ultime quattro settimane di gestazione, in presenza di complicazioni mediche e in caso di parto gemellare.