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Forti, Nordio: rientro prima possibile. Padre Salis: speriamo buon auspicio

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Mentre il ministro della Giustizia parla del trasferimento del connazionale dagli Stati Uniti a un carcere italiano per finire di scontare la sua pena, annunciato ieri dalla premier Meloni, il padre di Ilaria, detenuta da oltre un anno a Budapest, confida nello stesso trattamento per la figlia. La madre di Filippo Mosca, detenuto in Romania: "Il governo ora pensi anche agli altri"

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"Il rientro in Italia di Chico Forti è un importante ed atteso traguardo raggiunto grazie all'autorevole impegno in prima persona del Presidente Giorgia Meloni. I miei uffici lavoreranno per ottemperare, nel più breve tempo possibile, a tutti i passaggi tecnici necessari di competenza del Ministero della Giustizia e di cui avevo parlato con l'Attorney general, M.Garland, nella visita a novembre presso il Department of Justice di Washington". Così in una nota il ministro della giustizia Nordio. "Auspichiamo che anche tutti gli altri passaggi, che chiamano in causa tra l'altro le autorità giudiziarie, si possano compiere nel più breve tempo possibile per consentire a Forti di continuare a scontare nel suo Paese, vicino ai suoi affetti, la pena", conclude.

 

Roberto Salis: "Notizia che fa ben sperare"

 

"Sono contento per lui, mi pare un'ottima notizia. Un italiano che risolve il suo problema è una notizia positiva che fa ben sperare". Così Roberto Salis, padre di Ilaria detenuta da oltre un anno a Budapest, ha commentato con l'ANSA il trasferimento di Chico Forti dagli Stati Uniti a un carcere italiano per finire di scontare la sua pena. "Io sono del parere che i famosi 2500 casi di italiani detenuti all'estero debbano essere affrontati tutti, caso per caso - prosegue il padre della 39enne -. Per cui concentrandosi caso per caso su quelli più urgenti e più gravi, prestando la massima attenzione, si possono ottenere dei risultati come è successo nel caso di Chico Forti". "Io credo che l'Italia abbia la storia, il trascorso e il nome per poter essere rispettata in giro per il mondo, possiamo e dobbiamo essere uno stato che si fa rispettare", ha concluso.

Madre di Filippo Mosca: "Dopo Forti governo pensi ad altri"

Sul transiferimento di Forti è intervenuta anche Ornella Matraxia, madre di Filippo Mosca, il giovane ventinovenne di Caltanissetta, recluso da circa nove mesi nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, dopo una condanna in primo grado a 8 anni e 6 mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. "Quando ieri ho appreso la notizia della risoluzione del caso di Chico Forti, con il suo rientro in Italia, mi si è aperto il cuore e ho avvertito un senso di felicità", ha affermato. "Ritengo che l'Italia, che è un grande Paese, debba anche pensare ai tanti connazionali rinchiusi nelle carceri di altre nazioni e detenuti in condizioni difficili e spesso disumane, come sta capitando a mio figlio Filippo", ha concluso.

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