‘Primavera’, il movimento di giovani russi che difende la democrazia

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Ludovica Rossi

Ludovica Rossi

©IPA/Fotogramma

La morte di Alexei Navalny ha lasciato un vuoto nel fronte dell’opposizione russa, ma la sua eredità vive in moltissimi giovani che, ispirati dal suo esempio, oggi continuano a lottare per difendere la democrazia nel loro Paese. Un esempio è il movimento ‘Vesna’, che significa ‘Primavera’: la sua funzionaria internazionale Milana Shesterikova ne ha raccontato la storia a Sky Tg24

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“Se sono entrata in politica è stato grazie all’esempio di Alexei Navalny: lui ha saputo rendere la causa davvero importante per noi giovani”. Milana Shesterikova ha vent’anni ed è funzionaria internazionale di ‘Vesna’, cioè ‘Primavera’, un movimento giovanile russo che difende la democrazia. Per lei e per moltissimi altri giovani attivisti russi l’esempio di Navalny è stato un incoraggiamento decisivo ad essere parte attiva della realtà del loro Paese.

L’eredità di Navalny

“Navalny stava combattendo con uno dei più grandi problemi della Russia: la politicizzazione della popolazione. Lui è stato capace di rendere popolari molti argomenti e la politica, facendo capire a un numero incredibilmente alto di persone, e soprattutto ai giovani, che possono avere un impatto su tutti questi problemi. Che si tratta del loro Paese e che possono e, anzi, devono pretendere di fare la differenza”, spiega Shesterikova a Sky Tg24. “Penso che la sua figura sia stata un enorme investimento per il futuro della Russia e che il suo lascito sia immenso”.

 

Il futuro dell’opposizione russa

La morte di Alexei Navalny ha generato un vuoto nel fronte dell’opposizione a Vladimir Putin e, ad oggi, sembra difficile riuscire ad individuare una persona specifica capace di ereditarne il ruolo. “Questo approccio basato sulla figura di un leader a volte può essere problematico – prosegue l'attivista –. Il nostro movimento, per esempio, non ne ha uno specifico, perché crediamo che sia meglio essere un po' decentralizzati. In questo modo non ci sono figure facilmente individuabili e da cui dipende tutto, su cui il regime possa fare pressione o eliminare, rovinando il nostro lavoro”. Uno dei nuovi punti di riferimento è la moglie del dissidente scomparso, Yulia Navalnaya che, di fronte alla plenaria del Parlamento Europeo riunita a Strasburgo, ha dichiarato di voler proseguire la battaglia intrapresa dal marito. “Molte persone la sostengono. Quello che mi auguro è di vedere una maggiore cooperazione con i Paesi europei e che la Russia smetta di vedere nell’Occidente una minaccia: se questo accadesse, forse non avremo nemmeno bisogno di un unico leader che ci unisca tutti”.

 

Come agisce 'Vesna'

“Prima della guerra la gente conduceva molte campagne di informazione, partecipava alle elezioni passivamente e attivamente e cercava di incrementare il proprio coinvolgimento nella politica. Dopo non è più stato così”. Anche il movimento di cui Milana fa parte ha subito le conseguenze del conflitto in Ucraina: da quando è scoppiato nel febbraio 2022 Vesna ha indetto manifestazioni di protesta, col risultato di essere etichettata come organizzazione estremista. Molti dei suoi membri sono stati costretti a lasciare il Paese, ma l’attività della diaspora di attivisti russi nel mondo non si è fermata: “abbiamo dovuto adattare i nostri formati”, racconta Milana. “Oggi abbiamo molti sostenitori in Russia che usano i nostri bot anonimi su Telegram per partecipare a diverse attività di protesta, come raduni, diffusioni di volantini, campagne di informazione”.

 

Il dialogo con l’Europa

Un altro canale attraverso cui si sviluppa l’azione di Vesna è la partecipazione alle attività internazionali, grazie alla sua adesione ad organizzazioni europee come LYMEC, l’ala giovanile del partito europeo ALDE, e Iflry, la Federazione internazionale della gioventù liberale. “Abbiamo bisogno di dialogo e in Europa troviamo molto sostegno: pensiamo che sia fondamentale per il futuro. E che dovremmo iniziare ad agire ora, senza aspettare”.

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