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Meloni in Ucraina, presiederà G7 da Kiev nel secondo anniversario dall’inizio della guerra

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©Ansa

La premier si collegherà per il G7 in videoconferenza dalla cattedrale di Santa Sofia di Kiev. "Questa terra è un pezzo della nostra casa e noi faremo la nostra parte per difenderla", ha detto. È arrivata in Ucraina a bordo dello stesso treno su cui hanno viaggiato la presidente della Commissione europea von der Leyen, il primo ministro del Belgio De Croo e quello canadese Trudeau. Al G7 interverrà anche il presidente ucraino Zelensky

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Nel secondo anniversario dall'inizio della guerra russa in Ucraina, Giorgia Meloni è a Kiev e da qui presiederà in videoconferenza il G7 (LE FOTO DELLA GIORNATA). La premier è arrivata nella capitale ucraina a bordo dello stesso treno su cui hanno viaggiato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il primo ministro del Belgio - che è presidente di turno del Consiglio Ue - Alexander De Croo e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Al G7, il primo sotto la presidenza italiana, interverrà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (GUERRA IN UCRAINA, GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE).

Meloni a Kiev, il programma

Meloni si collegherà per il G7 in videoconferenza dalla cattedrale di Santa Sofia di Kiev. Nella capitale ucraina, arrivati con lo stesso treno, ci sono anche Ursula von der Leyen, Alexander De Croo e Justin Trudeau. I quattro hanno partecipato a una cerimonia all'aeroporto internazionale Antonov di Hostomel, vicino Kiev. In questo luogo simbolo della resistenza ucraina, il presidente Zelensky ha consegnato le onorificenze militari ad alcuni soldati superstiti della battaglia di Hostomel, avvenuta all'inizio del conflitto, quando le forze aviotrasportate di Mosca hanno attaccato lo scalo con l'obiettivo di farne una testa di ponte per la conquista della capitale. I leader si sono poi spostati a Palazzo Mariinskyi, sede della presidenza ucraina, dove Meloni e Zelensky hanno firmato gli accordi di sicurezza Italia-Ucraina.

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Meloni: “Questa terra è un pezzo della nostra casa, faremo la nostra parte per difenderla”

“Questa terra è un pezzo della nostra casa e noi faremo la nostra parte per difenderla”, ha detto Meloni alla cerimonia all'aeroporto Antonov in onore dei soldati ucraini protagonisti della battaglia di Hostomel. "Ci sono gesti eroici che hanno cambiato il corso della storia, uno di questi ha avuto luogo qui il 24 febbraio di due anni fa. Qui dove è iniziata l'eroica resistenza del popolo ucraino, qui dove è fallito il piano di Putin di rovesciare il regime democratico in pochi giorni e sostituirlo con un governo fantoccio. Questo luogo è il simbolo del fallimento di Mosca e il simbolo dell'orgoglio ucraino. Ci ricorda che c'è qualcosa di più forte di missili e guerra: è l'amore per la terra e la libertà”, ha aggiunto. E ancora: “All'inizio si pensava a una guerra lampo e non lo è stata. Poi si pensava a occupare metà del territorio ucraino e non è successo. Poi l'Ucraina ha liberato parte dei suoi territori. Oggi ci ritroviamo in una situazione di equilibrio del conflitto, che è la precondizione di qualsiasi ipotesi diplomatica”. Poi sul nostro Paese: “L'Italia c'è. Continuiamo a garantire il nostro sostegno all'Ucraina, oggi firmiamo anche le nostre garanzie di sicurezza perché riteniamo che in Ucraina si combatta anche per la nostra libertà e il nostro interesse nazionale. Non si può scambiare una invasione con la pace. Quello che si può fare è costruire un equilibrio che consenta a un certo punto di cercare un'altra soluzione".

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L’intervista

Meloni, al primo vertice del G7 a presidenza italiana, dirà che l'Italia, l'Europa e l'Occidente devono continuare a essere al fianco di Kiev, perché difendere l'Ucraina "non vuol dire amare la guerra, ma esattamente il contrario". Lo ha anticipato la premier in un'intervista al Giornale. "Vuol dire – ha spiegato – allontanare la guerra, tutelare il nostro interesse nazionale e impedire che il sistema internazionale fondato sulle regole vada definitivamente in frantumi. Non conviene a nessuno, a noi europei per primi, un mondo nel quale vige il caos e non la forza del diritto”. La fine della guerra “e la costruzione di una pace giusta e duratura sono i nostri obiettivi. E dobbiamo spendere ogni energia in questa direzione. Ma Putin può essere convinto a sedersi al tavolo dei negoziati solo se viene garantito l'equilibrio delle forze in campo. E questo può essere assicurato solo se l'Italia, l'Europa e l'Occidente continueranno ad aiutare l'Ucraina”, ha aggiunto.

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