Ungheria, Ilaria Salis ritratta impiccata. Il padre: “Così si confermano i nostri timori”

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I disegni sono apparsi sui muri di Budapest, vicino al parco che circonda lo zoo. Sarebbero una risposta al murales comparso a Roma, che raffigura Salis libera dalle catene. Tajani chiede verifiche su murales. Oggi intanto nella caputale ungherese si è tenuta la stessa manifestazione nel corso della quale la donna fu arrestata l'anno scorso. A Roma scontri tra manifestanti-polizia a corteo in favore di Salis

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"Le immagini di Budapest si commentano da sole e confermano i timori della famiglia a seguire i consigli che ci pervengono dalle autorità italiane". Così Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, a proposito delle immagini che ritraggono la donna impiccata, apparse a Budapest in concomitanza con le celebrazioni neofasciste del Giorno dell'Onore (pur non autorizzate dalla polizia). Salis si riferisce ai timori per la sicurezza in caso di arresti domiciliari in Ungheria per la 39enne da un anno in carcere con l'accusa di avere aggredito due estremisti di destra. In Italia oggi si registrano scontri a Roma tra manifestanti e le forze dell'ordine al corteo per Ilaria Salis. Un centinaio, tra studenti e anarchici, dopo aver tentato di raggiungere con un corteo spontaneo l'Ambasciata di Ungheria a Roma, sono stati bloccati dalla polizia. Dopo momenti di tensione fumogeni e cori contro le forze dell'ordine si sono verificati gli scontri.

Il disegno

Sui muri della capitale ungherese è apparso un disegno che mostra la donna impiccata: i poster sono stati appesi vicino al parco che circonda lo zoo. Sulla sua veste, spiega l’inviato de Il Corriere della Sera, il suo nome è stato abbreviato per fare spazio alla scritta “Antifa”, cioè antifascista. I poster sarebbero una risposta al disegno in cui Salis è raffigurata mentre spezza le proprie catene, comparso davanti all’ambasciata ungherese a Roma. È stato affisso il 30 gennaio, di notte. Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha chiesto all'ambasciatore d'Italia in Ungheria Manuel Jacoangeli di verificare con le autorità ungheresi i fatti relativi alla comparsa a Budapest del murales riferito a Ilaria Salis. 

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La Giornata dell’onore

Proprio oggi in Ungheria si tiene la Giornata dell’onore, che chiama a raccolta i neonazisti europei per rievocare la resistenza delle truppe di Hitler contro l’avanzata dell’Armata Rossa: a questa parata – che si aggiunge alle celebrazioni ufficiali – partecipò proprio Ilaria Salis, che poi fu arrestata. Le autorità ungheresi hanno proibito il corteo, ma gli organizzatori vogliono tenere comunque la manifestazione in boschi circostanti. "Non molliamo, questa città è nostra", ha detto al sito Kuruc.info il leader della formazione di estrema destra "Legio Hungaria" che organizza la celebrazione, Bela Incze, prospettando il percorso alternativo scelto per evitare uno scontro con la polizia, presente con ingenti forze nel centro della capitale ungherese. Nello specifico, il Giorno dell'onore celebra il tentativo di sortita dal Castello di Buda nel 1945 di truppe naziste e fascisti ungheresi in cui morirono circa 20mila combattenti. Un'altra organizzazione neonazista, "Blood and Honour Hungaria", ha organizzato un concerto in un terreno privato, anche questo vietato dalla polizia.

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Gli attacchi della stampa ungherese

Salis ha ricevuto attacchi anche da parte della stampa ungherese, a cominciare dal quotidiano Magyar Nemzet, il più venduto del Paese ormai del tutto sottomesso a Viktor Orban: “Fino a cento anni fa, una persona come lei sarebbe stata lapidata nei quattro quinti del mondo. Noi invece le faremo un regolare processo. Qui, qualsiasi spazzatura ha diritto a difendere se stessa davanti alla legge”, scrive la testata. E ancora: “Da qualche parte, in una bettola italiana, si è riunita con altre persone come lei piene di odio, malate, dalla vita personale miserabile e degradata per recarsi in Ungheria dove ha picchiato alcune persone fino quasi ad ammazzarle”. Il titolo dell’articolo, specifica sempre Il Corriere, è “Fiera antifascista”, ed è firmato dall’ex direttore Laszlo Szentesi. Intanto il partito di estrema destra Mi Hazank (Patria nostra), terzo maggiore partito ungherese per consensi stando ai sondaggi, ha presentato una mozione in Parlamento per qualificare come "organizzazione terroristica" tutte le formazioni antifasciste in Ungheria. Lo scopo è quello di "impedire loro, e ai compagni stranieri che vengono qui di tanto in tanto, di perpetrare di nuovo atti terroristici come avvenne l'anno scorso", si legge nel loro comunicato pubblicato di recente con implicito ma chiaro riferimento al caso di Ilaria Salis.

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