Argentina, migliaia in piazza a Buenos Aires per sciopero contro Milei
Con il nuovo governo il peso è stato svalutato del 50 per cento rispetto al dollaro, le importazioni sono diventate più costose di prima e il costo generale della vita è aumentato moltissimo, con il risultato che in un anno i prezzi sono triplicati
- Decine di migliaia di persone si sono riunite, mercoledì 24 gennaio, nelle strade di Buenos Aires e di altre città argentine per il primo grande sciopero contro il nuovo presidente Javier Milei, e in particolare contro le sue politiche economiche
- Lo sciopero era stato indetto dal sindacato principale del paese, la Confederazione Generale del Lavoro (CGT), per protestare contro i tagli alla spesa pubblica voluti da Milei e contro le ampie e drastiche riforme introdotte per risollevare l’economia argentina
- A Buenos Aires decine di migliaia di persone si sono riunite su Avenida de Mayo, il grande viale che collega il parlamento alla Casa Rosada, la sede degli uffici del presidente argentino
- Allo sciopero hanno aderito decine di altri sindacati, associazioni, gruppi e politici dell’opposizione: hanno partecipato camionisti, operatori sanitari e pensionati, ma anche impiegati pubblici, editori, ambientalisti e attivisti per i diritti delle persone con disabilità
- I manifestanti hanno mostrato cartelli che dicevano cose come “La madrepatria non è in vendita” o “Il cibo non è un privilegio”. Il nodo principale dello sciopero era la cosiddetta “legge omnibus”, che è composta da 664 articoli che abrogano o modificano leggi in materia economica, fiscale, sociale e amministrativa, e che rientrano nell’ambizioso e controverso programma elettorale di Milei
- Con il governo di Milei il peso è stato svalutato del 50 per cento rispetto al dollaro, le importazioni sono diventate più costose di prima e il costo generale della vita è aumentato moltissimo, con il risultato che in un anno i prezzi sono triplicati
- La CGT ha stimato che solo a Buenos Aires si siano mobilitate 600mila persone, mentre in totale quelle che hanno scioperato in tutto il paese sarebbero un milione e mezzo
- Lo sciopero ha coinvolto anche i trasporti pubblici, che però hanno cominciato a scioperare alle 19 per permettere alle persone di partecipare alla mobilitazione e tornare a casa, hanno detto i sindacati
- Gli aeroporti sono rimasti aperti, ma alcune compagnie aeree, tra cui la compagnia di bandiera Aerolíneas Argentinas, hanno cancellato o modificato vari voli
- Lo sciopero è costato circa 2,5 milioni di dollari alla compagnia aerea di Stato Aerolineas Argentinas. Sul suo profilo X, l'azienda - che il Governo vorrebbe privatizzare - ha annunciato la cancellazione di 267 voli e la riprogrammazione di 26, con un impatto per oltre 17mila utenti, "poiché il sindacato aeronautico da mezzogiorno parteciperà allo sciopero"