Turchia, incontro Meloni-Erdogan: verso rafforzamento cooperazione su migranti

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Bilaterale con il presidente turco e cena ufficiale al palazzo Vahdettin per la presidente del Consiglio. Durante l'incontro, riferiscono fonti italiane, i due leader si sono confrontati sui grandi temi globali anche alla luce della presidenza italiana del G7, in particolare sulla guerra a Gaza e sul conflitto in Ucraina. Meloni ha espresso apprezzamento per gli sforzi di mediazione di Ankara per lo sblocco dell'invio del grano dai porti ucraini. Sul tavolo anche un'intesa sui flussi migratori dalla Libia

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Visita ufficiale a Istanbul, in Turchia, per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Nel pomeriggio a Palazzo Vahdettin ha avuto un bilaterale durato oltre due ore e mezza con il presidente Recep Tayyip Erdogan, seguito da una cena ufficiale. In mattinata, fanno sapere da Palazzo Chigi, la premier ha fatto una passeggiata al bazar della città. 

Il bilaterale

L'incontro fra Giorgia Meloni e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a quanto si apprende da fonti italiane, ha permesso fra l'altro un confronto sui grandi temi globali anche alla luce della presidenza italiana del G7, con particolare riferimento alla guerra a Gaza e all'invasione russa in Ucraina. Meloni, spiegano le stesse fonti, ha espresso grande apprezzamento per i costanti sforzi di mediazione diplomatica di Ankara, con particolare riferimento alla riattivazione della Black Sea Grain Initiative per sbloccare l'invio del grano dai porti ucraini dopo che nel luglio scorso la Russia non ha rinnovato l'accordo. Sul tavolo anche il rafforzamento della cooperazione migratoria: secondo fonti italiane la collaborazione dello scorso anno ha portato ad una riduzione del 56% dei flussi irregolari lungo il corridoio Italia-Turchia. La cooperazione in questo ambito, viene spiegato, sarà sempre più stretta anche in relazione alla Libia dove i rispettivi ministeri degli Esteri intendono concludere presto un'intesa. I due leader, spiegano le stesse fonti, hanno discusso della sicurezza e dello sviluppo del Mediterraneo con un focus particolare proprio sulla Libia, nonché del futuro del continente africano, anche in vista del prossimo vertice Italia-Africa di Roma. L'incontro, viene spiegato, ha infine rappresentato un'occasione per avere uno scambio di idee sulle relazioni Ue-Turchia in ambito politico, economico e commerciale anche alla luce della recente Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto Rappresentante Ue.

Fonti: si rinsalda il rapporto Italia-Turchia 

Rinsaldare il rapporto tra due Paesi partner, amici e alleati: è servito anche a questo, si apprende da fonti italiane, l'incontro fra Meloni ed Erdogan. Come viene spiegato, è stato fatto il punto delle relazioni bilaterali in tutte le dimensioni: politiche e di difesa, economiche e culturali. È stato constatato, si apprende dalle stesse fonti, l'eccellente stato delle relazioni economiche, con un interscambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro e si avvicina all'obiettivo condiviso dai governi di almeno 30 miliardi di interscambio entro il 2030. Sono state passate in rassegna, viene ancora riferito, le diverse opportunità economiche per le aziende italiane, tra cui Leonardo, nonché la possibilità di organizzare quanto prima la Commissione congiunta economico commerciale (Jetco) assieme ad un business forum.

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I precedenti

Meloni è alla sua prima missione internazionale da quando è iniziata la presidenza italiana del G7 e per la prima volta in Turchia da quando è presidente del Consiglio dei ministri. Un appuntamento che cade in un momento in cui, in cima alle urgenze geopolitiche, le tensioni sul Mar Rosso si sommano a quelle in Medio Oriente. I due leader si sono già incontrati al G20 di Bali del novembre 2022, poi si sono sentiti tre mesi dopo, in occasione del drammatico terremoto al confine con la Siria, e un'altra telefonata c'è stata a maggio 2023 dopo la rielezione di Erdogan (ormai alla guida del Paese da oltre 20 anni). Quindi il faccia a faccia al vertice Nato e quello di settembre a margine dell'assemblea generale dell'Onu. Poi ci sono stati una telefonata a novembre, mentre si infiammava il Medio Oriente, e un bilaterale a inizio dicembre a Dubai.

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