"Il nostro problema è che i tagli del nostro governo ci mettono in una posiziome di stremo svantaggio rispetto all'Europa", dice un manifestante a Sky TG24
Accampati vicino alla Porta di Brandeburgo, temperatura sotto lo zero, birra e vin brulè. Questa è la protesta degli agricoltori in Germania, che va avanti da quasi una settimana ormai e non accenna a fermarsi: migliaia di trattori bloccano le autostrade e le principali città tedesche contro il taglio dei sussidi per l'agricoltura. "Il nostro problema è che i tagli del nostro governo ci mettono in una posiziome di stremo svantaggio rispetto all'Europa", dice un manifestante a Sky TG24. E ancora: "Siamo qui dalla Renania Settentrionale-Vestfalia - le parole di un altro manifestante -. Abbiamo ricevuto una chiamata per sostenere la veglia a Berlino. Siamo quelli con i camion".
La protesta
Protesta che si è allargata ad altre categorie, mentre negli stessi giorni lo sciopero dei macchinisti paralizza il trasporto pubblico. Il mittelstand, la classe media, protesta e le conseguenze si fanno sentire. "La Germania è costruita sul Mittelstand, sono piccole e piccolissime imprese", ha detto un terzo manifestante. "Che si tratti di un imbianchino - ha proseguito -, di un installatore di impianti di riscaldamento, di un muratore, di un agricoltore, di un'azienda agricola, qualsiasi cosa sia, la nostra prosperità e il nostro benessere si basa su queste migliaia di imprese. Quello che vedo al momento è che la nostra protesta cresce di ora in ora, senza distinzioni tra Land. E ormai non è più un segreto che lo scopo non è solo il ritiro delle misure ma le dimissioni del Governo semaforo". Una situazione così grave che in Germania già si parla di un successore per Olaf Scholz. Intanto per lunedì è prevista una nuova manifestazione, anche se molti dei manifestanti sono sicuri che si andrà avanti a oltranza.