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Guerra Israele-Hamas, Hezbollah: "Risponderemo all'attacco israeliano su Beirut"

©Getty

"Non rimarremo in silenzio" dopo l'attacco israeliano nella periferia sud di Beirut e "risponderemo al nemico": è la mincaccia del leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso trasmesso in diretta tv da una località segreta. L'operazione 'Diluvio di Al Aqsa', come Hamas ha chiamato la guerra contro Israele, porterà alla "fine del regime sionista", ha detto il presidente iraniano partecipando a Kerman ai funerali delle vittime del doppio attentato di mercoledì

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Media: dopo guerra a Gaza Israele dovrà aiutare migliaia invalidi

Dopo la fine della guerra e Gaza l'esercito israeliano sara' impegnato a lungo in un'altra missione impegnativa: il recupero e la assistenza a migliaia di militari riconosciuti come invalidi, fisici o mentali. Lo anticipa Yediot Ahronot secondo cui 3.400 soldati hanno gia' ricevuto la conferma di una loro invalidita', totale o parziale. Ma secondo proiezioni elaborate adesso dai vertici militari il loro numero complessivo, al termine della campagna, potrebbe essere di circa 12.500. Oggi in Israele ci sono 60 mila invalidi militari, totali o parziali. Il giornale avverte che resta inoltre aperta la questione della assistenza agli invalidi civili in seguito all'attacco di Hamas contro le localita' civili vicine a Gaza e ai continui bombardamenti degli Hezbollah diretti contro la alta Galilea.

Unicef: a Gaza 1,1 milioni di bimbi a rischio malattie e fame

Oltre 1,1 milioni di bambini a Gaza sono minacciati dall'intensificarsi del conflitto, della malnutrizione e delle malattie. Lo denuncia l'Unicef ricordando in una nota come i casi di diarrea nei bambini sono aumentati del 50% in una sola settimana e che Il 90% dei bambini al di sotto dei due anni si trova ora in condizioni di "grave povertà alimentare". Inoltre, prosegue il comunicato, c'è grande preoccupazione per la nutrizione di oltre 155.000 donne in gravidanza e madri in allattamento, nonché di oltre 135.000 bambini sotto i due anni. Ad oggi, i bambini della Striscia di Gaza si trovano ad affrontare una triplice minaccia mortale per le loro vite, con l'aumento dei casi di malattie, il crollo della nutrizione e l'escalation delle ostilità che si avvicina alla quattordicesima settimana. "I bambini di Gaza sono intrappolati in un incubo che peggiora di giorno in giorno", ha dichiarato Catherine Russell, Direttrice generale dell'Unicef. "I bambini e le famiglie della Striscia di Gaza continuano a essere uccisi e feriti nei combattimenti, e le loro vite sono sempre più a rischio a causa di malattie prevenibili e della mancanza di cibo e acqua. Tutti i bambini e i civili devono essere protetti dalla violenza e avere accesso ai servizi e alle forniture di base". Da quando, a fine dicembre, la Classificazione Integrata della Fase di Sicurezza Alimentare ha avvertito del rischio di carestia nella Striscia di Gaza, l'Unicef ha rilevato che un numero crescente di bambini non riesce a soddisfare i propri bisogni nutrizionali di base. Circa il 90% dei bambini di età inferiore ai due anni consuma due o meno gruppi di alimenti, secondo un'indagine dell'Unicef condotta il 26 dicembre. Questo dato è in aumento rispetto all'80% dei bambini rispetto alla stessa indagine condotta due settimane prima. 

Berlino, nuovo viaggio di Baerbock in Medio Oriente

La ministra tedesca degli Esteri, Annalena Baerbock, si recherà domenica in Medio Oriente. Sarà il quarto viaggio dall'inizio del nuovo conflitto israelo-palestinese. Come ha annunciato oggi a Berlino il portavoce del ministero tedesco degli Esteri, Baerbock incontrerà il nuovo ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, così come il presidente israeliano Isaac Herzog. Baerbock incontrerà anche il presidente palestinese e dell'Anp Abu Mazen e il ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki. Previsti anche incontri in Egitto e in Libano.

Blinken domani in Turchia, incontri con Erdogan e Fidan

Il segretario di Stato degli Usa, Antony Blinken, ha in programma un incontro domani con l'omologo turco Hakan Fidan a Istanbul dove potrebbe vedere anche il presidente Recep Tayyip Erdogan. Al centro dei colloqui non solo la guerra a Gaza ma anche l'entrata della Svezia della Nato, che il Parlamento turco non ha ancora ratificato anche se i protocolli di adesione sono stati approvati recentemente dalla Commissione Esteri e inviati in aula per la ratifica finale. Secondo quanto riporta Bbc Turkce, anche la vendita di 40 caccia F-16 alla Turchia sarà uno degli argomenti al centro della discussione di Blinken con le autorità turche. Erdogan aveva recentemente legato l'approvazione della vendita dei caccia ad Ankara da parte di Washington alla ratifica dell'adesione di Stoccolma all'Alleanza atlantica. La Turchia è una tappa del tour in Medio Oriente per il Segretario di Stato degli Usa.

Israele, 'a Gaza espugnato il rione dei grattacieli'

L'esercito israeliano ha annunciato oggi il completamento di una complessa operazione condotta nel cosiddetto 'Rione dei Grattacieli', nel settore centrale della striscia di Gaza. Si tratta - ha spiegato il portavoce militare - di edifici elevati da cui si aveva il controllo della zona. Al loro interno erano state disposte postazioni per il lancio di razzi anticarro e anche per il lancio di razzi verso il territorio israeliano. Gli ingressi di parte degli edifici erano stati bloccati con ordigni esplosivi. Nelle loro vicinanze c'erano anche gli imbocchi di tunnel militari. Per assumere il controllo del 'Rione dei Grattacieli' i militari sono stati costretti a combattere a lungo - con l'aiuto del genio e della aviazione - ed hanno cosi' eliminato ''numerosi terroristi''.

Raisi, Iran deciderà tempo e luogo risposta a Kerman

Il "momento e il luogo" della risposta iraniana al recente attacco terroristico a Kerman in Iran saranno determinati dalle forze armate di Teheran: lo ha detto, rivolgendosi ai partecipanti ai funerali delle persone uccise nell'attacco terroristico nella città meridionale di Kerman il 3 gennaio, il presidente Ebrahim Raisi, citato dall'agenzia Irna. "Il nemico - ha detto - ha osservato e visto molte volte la grandezza del potere dell'Iran, e sentira' ancora una volta il potere della Repubblica islamica dell'Iran in risposta al recente tragico caso di Kerman", ha detto. 


Hamas, i morti a Gaza saliti a 22.600

E' salito a 22.600 morti il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas.

Tv Israele, testo intelligence del 2022 descrisse attacco 7/10

La esatta dinamica dell'attacco sferrato da Hamas il 7 ottobre era descritta, con dovizia di dettagli, in un documento 'Top secret' dell'intelligence militare redatto nell'autunno del 2022 nella 'Divisione Gaza' dell'esercito. Lo ha rivelato ieri il programma di inchieste giornalistiche 'Uvdà' della tv israeliana Canale 12, che e' riuscita ad ottenere una copia di quel testo ma non e' riuscita a sapere come mai i comandanti dell'esercito non l'avessero preso nella dovuta considerazione. Il documento e' intitolato: ''La minaccia di una incursione di Hamas dalla striscia di Gaza''. Conteneva grafici, con la disposizione delle forze militari di Hamas, con i nomi dei comandanti e anche con la descrizione precisa della 'Nukhba', la unita' di elite di Hamas. Obiettivo di quell'attacco, si precisava nel testo, era ''la penetrazione in territorio israeliano, l'attacco di militari e di civili, la loro uccisione, nonche' lo sforzo di catturare ostaggi vivi o anche i loro corpi''. Nel documento presentato da 'Uvdà' era menzionata inoltre la possibilita' che Hamas avrebbe cercato di 'addormentare' gli israeliani mantenendo un periodo di calma e che avrebbe poi sferrato un attacco improvviso nel momento in cui avesse notato che la dislocazione di forze regolari al confine si era ridotta in maniera sensibile. ''Come e' appunto avvenuto il 7 ottobre'', ha commentato la emittente.

StC, violata zona umanitaria, ieri 14 vittime, molti bimbi

Quattordici persone, per la maggior parte bambini sotto i 10 anni, sarebbero state uccise ieri mattina durante gli attacchi aerei israeliani vicino ad Al-Mawasi, un'area indicata come "zona umanitaria" dalle autorità israeliane, in cui è stato ordinato ai civili di rifugiarsi per la loro sicurezza. E' la denuncia di Save the Children, l'Organizzazione internazionale che, si ricorda in una nota, da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. Dal 7 ottobre, le forze israeliane hanno emesso diversi "ordini di evacuazione", indirizzando i civili principalmente verso tre aree del sud: Khan Younis, Rafah e Al-Mawasi. Tutte e tre le aree sono state successivamente colpite da attacchi aerei israeliani nei quali i civili, compresi i bambini, sono stati uccisi e feriti, osserva l'Ong. "Non c'è nessun luogo sicuro a Gaza. Ma secondo il diritto internazionale umanitario, dovrebbe esserci. I campi di sfollati, i rifugi, le scuole, gli ospedali, le case e le cosiddette "zone sicure" non dovrebbero essere terreno di scontri. Eppure, Gaza e' stata devastata. Questi ordini di trasferimento non offrono una reale sicurezza. Se le persone restano, vengono uccise. Se si muovono, vengono uccise. La popolazione si trova a dover "scegliere" tra una condanna a morte o un'altra", ha spiegato Jason Lee, Direttore per i territori palestinesi occupati di Save the Children.

"I leader mondiali devono garantire subito un cessate il fuoco

definitivo. Ogni ora che passa senza una tregua, sempre più 

bambini pagheranno il prezzo del fallimento della politica con

la loro vita e il loro futuro. Fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco, non ci sarà nessun luogo sicuro a Gaza", ha concluso Jason Lee. 

Raisi, 'operazione Diluvio Al Aqsa sarà la fine d'Israele'

L'operazione 'Diluvio di Al Aqsa', come Hamas ha chiamato la guerra contro Israele, porterà alla "fine del regime sionista". Lo ha detto il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, partecipando a Kerman ai funerali delle vittime del doppio attentato di mercoledì. "La vittoria della verità e la distruzione della falsità è una promessa divina", ha aggiunto, citato dall'agenzia Irna, Raisi, che poi si è recato a visitare la  tomba di Qassem Soleimani, il capo delle operazioni all'estero dei Pasdaran e nemico numero uno di Israele, ucciso in un raid Usa a Baghdad 4 anni fa e che veniva ricordato quando è stato compiuto il doppio attentato.

Atteso oggi discorso di Nasrallah, leader di Hezbollah

Per la quarta volta in tre mesi e per la seconda volta in pochi giorni, il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, terrà oggi un discorso pubblico trasmesso in diretta tv, previsto per le 13:30 italiane (le 14:30 in Libano). Secondo osservatori locali, Nasrallah potrebbe fornire informazioni circa l'eventuale risposta militare del movimento filo-iraniano all'attacco aereo di Israele compiuto il 2 gennaio scorso nella periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah, e nel quale è stato ucciso un alto responsabile di Hamas. 

Iraq, 'commissione per fine presenza coalizione internazionale'

Il governo di Baghdad annuncia che sta mettendo insieme una commissione "bilaterale" per preparare la "fine" della missione in Iraq della coalizione internazionale a guida Usa. La notizia arriva dal premier Mohammed Shia Al-Sudani, parole diffuse dal suo ufficio su X all'indomani del raid Usa in cui a Baghdad è stato ucciso un comandante di una milizia filoiraniana.

Save the Children, 'non c'è nessun luogo sicuro a Gaza'

"Non lo sottolineerò mai abbastanza: non c’è nessun luogo sicuro a Gaza. Ma secondo il diritto internazionale umanitario, dovrebbe esserci. I campi di sfollati, i rifugi, le scuole, gli ospedali, le case e le cosiddette 'zone sicure' non dovrebbero essere terreno di scontri. Eppure, Gaza è stata devastata. Questi ordini di trasferimento non offrono una reale sicurezza. Se le persone restano, vengono uccise. Se si muovono, vengono uccise. La popolazione si trova a dover 'scegliere' tra una condanna a morte o un’altra". Lo ha detto Jason Lee, direttore per i territori palestinesi occupati di Save the Children. Ieri mattina, ricorda l'organizzazione in un comunicato, 14 persone, per la maggior parte bambini sotto i dieci anni, sarebbero state uccise durante attacchi aerei israeliani vicino ad Al-Mawasi, un'area indicata come “zona umanitaria” dalle autorità israeliane, in cui è stato ordinato ai civili di rifugiarsi per la loro sicurezza. 

Dal 7 ottobre, ricorda l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro, le forze israeliane hanno emesso diversi "ordini di evacuazione", indirizzando i civili principalmente verso tre aree del sud: Khan Younis, Rafah e Al-Mawasi. Tutte e tre le aree sono state successivamente colpite da attacchi aerei israeliani nei quali i civili, compresi i bambini, sono stati uccisi e feriti, denuncia un comunicato.

Il Cile contro lo spostamento forzato di palestinesi da Gaza

Il Cile, che ospita una importante comunità di palestinesi, ha respinto categoricamente le dichiarazioni dei ministri delle Finanze e della Sicurezza del governo israeliano, che hanno proposto uno spostamento massiccio della popolazione da Gaza verso Paesi terzi. "Qualsiasi azione che comporti lo spostamento forzato di persone - sottolinea un comunicato del ministero degli Esteri cileno - è contraria al diritto internazionale, al diritto internazionale umanitario e ai diritti umani". "Le azioni e le dichiarazioni irresponsabili delle autorità israeliane - si dice infine - costituiscono un serio ostacolo all'attuazione della soluzione dei due Stati, come unico modo per raggiungere una pace giusta, piena e definitiva tra Palestina e Israele". Il Cile ospita la maggiore comunità palestinese al di fuori del mondo arabo, forte di almeno 400.000 membri, e le vicende della guerra a Gaza hanno suscitato tra le sue fila una forte ondata di indignazione e proteste. 

Israele, generale Halevi annuncia indagini interne sulla guerra

Il capo di stato maggiore israeliano generale Herzi Halevi ha confermato che l'esercito è impegnato in indagini interne relative alla conduzione della guerra, fra cui la uccisione involontaria di tre ostaggi che erano riusciti a liberarsi a Gaza dalla prigionia di di Hamas. ''Questo genere di indagini - ha spiegato, citato dalla radio militare - e' necessario per la conduzione dei combattimenti''. La precisazione e' giunta dopo che la scorsa notte, durante la seduta del gabinetto 'politico-di sicurezza' alcuni ministri - secondo i media - hanno duramente attaccato il generale Halevi, ritenendo che l'esercito stesse indagando anche sulle circostanze relative all'attacco di Hamas del 7 ottobre. In particolare quei ministri hanno criticato il fatto che le indagini siano state affidate all'ex capo di stato maggiore gen. (riserva) Shaul Mofaz, che anni fa guido' il partito centrista Kadima. Per calmare le acque Halevi ha assicurato che ''l'esercito non sta indagando ne' sulla politica nazionale né sulla strategia di Israele. Si tratta solo di indagini di carattere professionale militare''.

Borrell in Libano fino a domenica: 'Evitare escalation regionale'

Missione in Libano per l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell. L'obiettivo è affrontare "tutti gli aspetti" della guerra nella Striscia di Gaza e sottolineare l' "importanza" di evitare un allargamento del conflitto nella regione. Borrell, ha fatto sapere il suo ufficio, resterà nel Paese dei Cedri fino a domenica e "la missione sarà occasione per parlare di tutti gli aspetti della situazione a Gaza e intorno a Gaza, compreso l'impatto sulla regione, soprattutto la situazione al confine tra Libano e Israele". L'intento è anche quello di evidenziare "l'importanza di evitare un'escalation regionale e mantenere il flusso di aiuti umanitari destinati ai civili". Borrell tornerà a insistere sulla "necessità di portare avanti il lavoro diplomatico con i leader della regione con l'obiettivo di creare le condizioni per una pace giusta e duratura tra Israele e Palestina e nella regione".

In agenda ci sono colloqui con il premier libanese Najib Miqati, con il capo del Parlamento Nabih Berri, il capo dell'Esercito Joseph Aoun, il ministro degli Esteri Abdallah Bou Habib e il capo di Unifil, generale Aroldo Lázaro.

Tajani, 'per futuro di pace serve uno Stato palestinese'

E' necessario ''parlare con i Paesi arabi come l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi o la Giordania per creare un futuro in un'area martoriata e garantire una prospettiva di pace al popolo palestinese''. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo ieri sera a 'Dritto e rovescio'. Per futuro di pace occorre fare ''nascere uno Stato palestinese che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele. E' difficile, ma non bisogna mai arrendersi'', ha concluso Tajani.

Iran: capo Pasdaran, 'vendicheremo sangue martiri attentato Kerman'

"Vendicheremo il sangue dei martiri", ha giurato il comandante dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran), il generale Hossein Salami, durante i funerali delle vittime dell'attentato di due giorni fa a Kerman rivendicato dall'Isis. Proprio al sedicente Stato islamico Salami ha dedicato un passaggio del suo intervento, sottolineando che "è stato annientato grazie al lavoro del comandante Qassem Soleimani", la cui tomba si trova nel cimitero di Kerman teatro della strage di mercoledì. 

Nel suo discorso pronunciato davanti alla folla che ha partecipato ai funerali, il generale ha attaccato Stati Uniti ed Israele. I primi, ha affermato, non sono riusciti a fermare la Repubblica islamica con le loro sanzioni e sono stati "sconfitti in Iraq, Afghanistan, Libano, Siria e Yemen". Poi il generale si è rivolto a Israele. Riferendosi alla guerra a Gaza, ha sostenuto che lo Stato ebraico "non ha modo di sfuggire dal pantano in cui è finito", aggiungendo che è "sull'orlo di crollare a causa della resistenza nei Territori occupati che ogni giorno gli infligge pesanti perdite".

Borrell in visita in Libano fino a domenica

L'Alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, si recherà n Libano oggi. Borrell incontrerà il presidente del Parlamento Nabih Berri, il primo ministro Najib Mikati, il ministro degli Affari esteri, Abdallah Bou Habib, e il comandante delle Forze armate libanesi, il generale Joseph Aoun. Durante il suo soggiorno - fino a domenica - il capo della diplomazia europea avrà anche un colloquio con il capo della missione e il comandante della forza delle Nazioni Unite in Libano (Unifil), il generale Aroldo Lazaro. La missione - spiega il Servizio di azione esterna in una nota - sarà un'occasione per discutere tutti gli aspetti della situazione dentro e intorno a Gaza, compreso il suo impatto sulla regione, in particolare la situazione al confine israelo libanese, nonché l'importanza di evitare l'escalation regionale e di sostenere il flusso di assistenza umanitaria ai civili, che l'Unione europea ha quadruplicato a 100 milioni di euro. L'Alto rappresentante ribadirà la necessità di far progredire gli sforzi diplomatici con i leader regionali al fine di creare le condizioni per raggiungere una pace giusta e duratura tra Israele, Palestina e nella regione. Anche la cooperazione bilaterale e le questioni interne e regionali di interesse faranno parte delle discussioni. 

Raisi visita tomba Soleimani a Kerman, oggi funerali vittime attentato

Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, questa mattina ha visitato la tomba del generale Qassem Soleimani a Kerman due giorni dopo il duplice attentato, rivendicato dall'Isis, compiuto sulla strada che porta al 'cimitero dei martiri' (Golzar Shahada) della città del sud-est della Repubblica islamica. Secondo quanto riferito dall'agenzia Mehr, subito dopo il suo arrivo Raisi ha visitato i feriti in ospedale, mentre nelle prossime ore parteciperà ai funerali delle vittime della strage che si terranno nella principale moschea di Kerman. Successivamente è in programma una cerimonia al Golzar Shahada alla quale il governatorato di Kerman ha chiesto ai cittadini di non partecipare. L'ultimo bilancio diffuso dalle autorità iraniane è di almeno 84 morti e oltre 280 feriti.

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