Continua a salire il bilancio del sisma di magnitudo 7.6 che ha colpito ieri il centro del Paese asiatico. Oltre alle vittime ci sono decine di feriti tra cui almeno 14 in gravi condizioni. Il premier Kishida parla di "corsa contro il tempo" per salvare vite umane. Molti i danni, con almeno 200 edifici distrutti dagli incendi scoppiati nella città di Wajima. Circa 45.700 le famiglie senza elettricità Oltre 150 le scosse registrate in due giorni. Stamani una di magnitudo 5.6. Revocata l'allerta tsunami
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Il bilancio delle vittime del potente terremoto che ha colpito ieri il Giappone centrale è salito ad almeno 55 morti e 14 feriti gravi, hanno riferito oggi le autorità locali. La gran parte dei decessi è stata registrata nella città di Wajima, ha detto il governo della prefettura di Ishikawa (LE FOTO DEI SOCCORSI). Oggi una scossa di magnitudo 5.6 è stata registrata alle 10:37 ora locale (le 2:17 in Italia) nella prefettura centro-occidentale di Ishikawa, colpita già ieri dal violento sisma di magnitudo 7.6. Secondo l'agenzia meteorologica nipponica Jma, il Giappone centrale è stato colpito da almeno 155 terremoti tra ieri pomeriggio e stamattina. La maggior parte delle scosse registrate hanno avuto magnitudo superiore a 3.
Quasi 50mila famiglie senza elettricità
Sono circa 45.700 le famiglie senza elettricità nella prefettura di Ishikawa, in seguito ai danni causati dal violento terremoto di ieri. Lo rende noto la compagnia nipponica Hokuriku Electric Power, citata dai media locali. Oltre 200 edifici sono stati sono stati distrutti o gravemente danneggiati dalle fiamme nella città di Wajima, in seguito agli incendi scoppiati a causa della scossa di terremoto.
Kishida: “Numerose vittime, corsa contro tempo”
"Sono stati confermati danni molto significativi, numerose vittime, edifici crollati e incendi", ha detto il premier nipponico Fumio Kishida in merito al terremoto. "Dobbiamo correre contro il tempo" per salvare vite umane, ha aggiunto Kishida.
Revocata ufficialmente l'allerta tsunami
L'Agenzia meteorologica giapponese (Jma) ha ufficialmente revocato stamattina il rischio di uno tsunami legato ai terremoti che hanno colpito il centro del Paese. Scattato ieri dopo il violento sisma di magnitudo 7.6 avvenuto alle 16:06 ora locale (le 8:06 in Italia), l'allarme era gradualmente rientrato nel corso della giornata.
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Terremoto in Giappone, vittime e feriti
Cosa è successo
Ieri è stato un Capodanno di paura in Giappone dove la terra è tornata a tremare per oltre un minuto, scossa da un terremoto di magnitudo 7.6, cui sono seguite altre scosse potenti, che hanno fatto scattare un'altra allerta, quella di un potente tsunami che avrebbe potuto provocare onde di oltre 5 metri, riportando alla memoria l'incubo del marzo di 13 anni fa e quello del devastante maremoto che il 26 dicembre del 2004 travolse l'Oceano Indiano. Erano le 16:10 locali quando la terra ha iniziato a scuotere violentemente la costa centro-occidentale del Paese, che è abituato a convivere da sempre con centinaia di scosse di terremoto l'anno. Ma questa volta è stato diverso e non a caso subito nella popolazione si è diffuso il panico, mentre le autorità emettevano l'allerta maremoto, facendo scattare immediatamente i piani di evacuazione. Il primo ministro Fumio Kishida ha subito esortato le persone nelle zone di pericolo, oltre 50 mila persone, a "spostarsi il prima possibile" su un terreno più elevato, mentre l'emittente televisiva Nhk faceva appelli alla gente a fuggire dalle zone costiere. Appelli ad evacuare diffusi negli stessi minuti anche nella regione russa di Vladivostok, nonché in Corea del Sud e del Nord. Nel giro di alcune ore le onde sono arrivate ma fortunatamente in modo più contenuto sulle coste del Giappone, alte 1,2 metri colpendo il porto di Wajima, sulla penisola di Noto. Penisola che di fatto è stata isolata dal sisma. Le principali vie di comunicazione sono saltate, a cominciare da ben cinque diverse autostrade, che sono state devastate per centinaia di metri in diversi tratti. Anche i treni, soprattutto quelli ad alta velocità, sono stati sospesi, così come un gran numero di voli, mentre la copertura della telefonia mobile funzionava a singhiozzo. Le aree colpite sono state le prefetture di Toyama, Ishikawa e Niigata sul lato del Mar del Giappone dell'isola principale del Paese, Honshu. La paura si è poi diffusa ancora di più quando si è appreso che il terremoto ha provocato un incendio in un trasformatore della centrale nucleare di Shika, nella prefettura di Ishikawa. Le fiamme sono però state rapidamente estinte e non hanno causato alcuna anomalia al funzionamento dell'impianto.