British Library, gravi disservizi da due mesi per un attacco informatico

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 "Stiamo continuando a riscontrare una grave interruzione tecnologica a seguito di un attacco informatico" si legge in un messaggio della biblioteca nazionale del Regno Unito. Nel corso dell'attacco si è verificato anche un'importante furto di dati

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Da quasi due mesi, a causa di un attacco informatico, la British Library di Londra vede la sua operatività fortemente limitata con gravi disservizi sul suo sito Web, i servizi online e alcuni servizi in presenza nella sede. "Stiamo continuando a riscontrare una grave interruzione tecnologica a seguito di un attacco informatico" si legge in un messaggio della biblioteca nazionale del Regno Unito. "I nostri edifici – prosegue il comunicato -  sono aperti come al solito, tuttavia l'interruzione continua a interessare il nostro sito Web, i sistemi e i servizi online, nonché alcuni servizi in loco. Questo è un sito web temporaneo, con contenuti limitati che descrivono i servizi attualmente disponibili, nonché le attività della Biblioteca".

Dal 28 ottobre bloccati i servizi online e il catalogo digitale

L’attacco, come ricostruisce il New Yorker, risale alla mattina di sabato 28 ottobre e ha causato "un'interruzione tecnologica" che ha bloccato il Wi-Fi e il catalogo online. Quando la biblioteca ha riaperto dopo il fine settimana, "era in uno stato pre-digitale. Il sito Web, le linee telefoniche e tutti i servizi online  erano inattivi". "Le consegne giornaliere di materiali da Boston Spa, nello Yorkshire, dove è immagazzinato quasi un quarto dei libri della biblioteca, sono state sospese".

Un'immagine che simula e rappresenta la figura di un hacker impegnato in un attacco informatico. Gli Stati Uniti e i suoi più stretti alleati hanno accusatato formalmente la Cina di essere dietro a un'ondata di cyber attacchi senza precedenti che hanno colpito Microsoft e diverse aziende sparse per il mondo.ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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Furto di dati durante l'attacco

Nel corso dell’attacco, si è verificato anche un furto di dati. In novembre infatti gli hacker del gruppo Rhysida hanno affermato rivendicato l'attacco, pubblicando online immagini a bassa risoluzione di informazioni personali e offrendo in vendita i dati rubati con un'offerta iniziale di 20 bitcoin (circa 780mila euro).

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