La protesta contro l'amnistia concessa agli indipendentisti catalani va avanti da giorni. Tanti urlano "siamo una dittatura" ripetendo le frasi di Abascal, il leader di Vox. Domani la possibile fiducia a Sanchez
Ancora incidenti sotto la sede nazionale del Psoe, partito di Pedro Sanchez. Alcune migliaia di militanti dell'estrema destra, per la tredicesima serata consecutiva, si sono dati appuntamento in Calle Ferraz, a Madrid, per protestare contro l'amnistia agli indipendentisti catalani. E come accade da giorni, gruppi di estremisti di destra, con il volto coperto, hanno lanciato oggetti, bottiglie, petardi sugli agenti che hanno reagito con alcune cariche di alleggerimento per disperdere i violenti. Pproprio davanti alle telecamere alcuni hanno bruciato un paio di bandiere catalane.
Giovedì la fiducia a Sanchez
La protesta è sviluppata al termine della prima giornata della sessione parlamentare che domani, giovedì 16 novembre, dovrebbe concludersi con il voto sulla fiducia a Pedro Sanchez. Tanti urlano "siamo una dittatura", insultando Sanchez, il Psoe, la stampa. Scontri che assumono un valore politico rilevante perché gli estremisti ripetono per strada le parole d'ordine dette nel Congresso dal leader di Vox, Santiago Abascal. Proprio lui, insieme agli altri eletti di Vox, dopo l'intervento, ha lasciato l'aula per recarsi sotto la sede del Psoe.