Guerra Israele-Hamas, news. Hamas annuncia il rilascio di altri due ostaggi

L'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam, hanno liberato due donne israeliane. Una fonte della sicurezza egiziana ha riferito che alcuni prigionieri con doppia nazionalità detenuti da Hamas saranno rilasciati al valico di Rafah per essere consegnati alle ambasciate dei loro Paesi. Antonio Tajani ha dato la notizia su X della di  Liliach Le Havron e Nir Forti, i due italo-israeliani ancora dispersi

Medioriente, ripreso il lancio di razzi da Gaza verso Israele

Dopo molte ore di calma sono riprese le sirene di allarme per i razzi da Gaza nel sud e nel centro del Paese, in particolare nella città costiera di Ashkelon. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Rutte oggi in Israele, domani la missione di Macron

Il primo ministro olandese, Mark Rutte, sarà oggi in Israele per incontrare Benjamin Netanyahu al quale chiederà di moderare la forza militare nella Striscia di Gaza e di creare un corridoio umanitario sostenibile. Rutte incontrerà anche il leader palestinese Abu Mazen. Il premier ha già comunicato a Netanyahu ieri sera, in una conversazione telefonica, che "la tragica situazione a Gaza richiede pause umanitarie per consentire agli aiuti tanto necessari di raggiungere civili innocenti" aggiungendo che considera necessario "un corridoio umanitario sostenibile per aiuti e beni". "L'autodifesa è indissolubilmente legata alla proporzionalità e deve essere in linea con il diritto umanitario di guerra. Israele deve fare tutto il possibile per evitare che i civili diventino vittime della lotta contro Hamas. Anche l'escalation regionale deve essere evitata a tutti i costi" ha detto Rutte. Domani in Israele si recherà il presidente francese Emmanuel Macron.

Esercito: "Ieri a Rafah entrati 14 camion con aiuti umanitari"

Dietro assenso del governo israeliano, "14 camion" (e non 17 come detto in precedenza) "con aiuti umanitari sono passati la scorsa notte dall'Egitto a Gaza attraverso il valico di Rafah", dopo essere stati ispezionati dalla sicurezza israeliana'. Lo ha riferito il portavoce militare Daniel Hagari. "Contenevano acqua, cibo e medicinali, ed erano destinati all'Onu" a beneficio dei palestinesi sfollati nel Sud della Striscia. Hagari ha ribadito che Israele verificherà che questi aiuti non giungano poi nelle mani di Hamas. Ha anche confermato che Israele continua ad opporsi all'ingresso di combustibile a Gaza. 

Borrell: "Egitto pronto a far entrare camion a Gaza"

"Al momento l'Egitto è pronto a lasciar entrare" nella Striscia di Gaza i "camion" carichi di aiuti umanitari che sono "in coda" al valico di Rafah. "Non voglio dare la colpa a nessuno, ma è un fatto che non stanno entrando". Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a Lussemburgo a margine del Consiglio Affari Esteri. 


Borrell: "Le grandi potenze hanno dimenticato questione palestinese"

"Il processo di pace" tra israeliani e palestinesi "è stato dimenticato per troppo tempo. Le grandi potenze si sono dimenticate della questione palestinese: hanno pensato che si risolvesse da sola o che non conta. Ma è una questione che conta, eccome". Lo sottolinea l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo.

Inviato cinese: "Rischio conflitto ai confini con Israele"

La Cina considera la situazione a Gaza "molto seria" per il rischio di "un crescente conflitto terrestre" su larga scala e la diffusione di scontri armati lungo i confini vicini. E' la valutazione dell'inviato speciale per il Medio Oriente Zhai Jun che, in visita nell'area, che ha partecipato sabato alla conferenza di pace del Cairo. Gli effetti di ricaduta nella regione e a livello internazionale si stanno ampliando, ha aggiunto Zhai nel resoconto del network statale Cctv, dato che il conflitto lungo i confini israelo-libanese e israelo-siriano si sta diffondendo, "rendendo le prospettive preoccupanti". 

Esercito: "In Israele trovati corpi di 1000 terroristi di Hamas"

"Dall'inizio del conflitto abbiamo recuperato oltre mille cadaveri di terroristi di Hamas in territorio israeliano", nella zona prossima alla striscia di Gaza e lungo la barriera di sicurezza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. "Le ricerche proseguono ed è possibile che questo non sia il numero definitivo". "Questo dato - ha aggiunto Hagari - dà la misura dell'asprezza dei combattimenti avvenuti in quella zona, e dell'eroismo e del coraggio dimostrato dai combattenti israeliani, maschi e femmine, nonché dei civili e di altre forze di sicurezza "che hanno affrontato assassini barbari e assetati di sangue".

Crosetto all'Unifil poi a Beirut per incontri istituzionali

Il ministro della difesa Guido Crosetto avrà a Beirut, in Libano, incontri con rappresentanti istituzionali libanesi. Lo ha detto all'ANSA il generale Diego Fulco, capo dell'ufficio stampa del ministro, senza fornire ulteriori dettagli.   Crosetto è in queste ore impegnato nel sud del paese in una visita ai militari italiani del contingente Onu (Unifil) schierato a ridosso della linea di demarcazione con Israele. Il ministro, secondo quanto si apprende, si è recato nel sud del Libano alla base del contingente italiano per "accertarsi di persona delle condizioni di sicurezza, del morale e dell'attuale situazione del contingente". 

Unicef: "Dolore per la perdita di operatori umanitari e insegnanti a Gaza"

"Ieri l’Unrwa (l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi) ha confermato che 29 colleghi sono stati uccisi dal 7 ottobre a Gaza". E' quanto dichiarato in una nota da Catherine Russell, Direttore Generale dell’Unicef.

"Tutti noi dell'Unicef siamo scioccati e profondamente addolorati per la devastante perdita di operatori umanitari e di insegnanti a Gaza", prosegue la nota. "Esprimiamo le nostre condoglianze alle loro famiglie e ai nostri colleghi dell'Unrwa. Le vite e la sicurezza di tutti gli operatori umanitari e dei civili che assistono devono essere rispettate".


Unicef

©IPA/Fotogramma

Presidenza Ue: "Serve conferenza internazionale per creare Stato palestinese"

Una volta superata la guerra in corso tra Israele e Hamas, l'Ue deve impegnarsi perché sia convocata una "conferenza di pace" che possa "aprire la strada" alla creazione di "uno Stato palestinese". Lo dice il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno, a Lussemburgo a margine del Consiglio Affari Esteri. La Spagna ha la presidenza di turno del Consiglio Ue, che nel caso del Consiglio Esteri è affidata permanentemente all'Alto Rappresentante, Josep Borrell (spagnolo anche lui).   

"C'è solo una soluzione per la pace - afferma - perché questa sia l'ultima volta di questa violenza nel Medio Oriente. E questa soluzione è la soluzione di due Stati: la materializzazione, finalmente, di uno Stato palestinese. Per questo come europei dobbiamo unire le forze: quando riusciremo a contenere questo momento di grande violenza, dobbiamo essere capaci di appoggiare una conferenza internazionale di pace che dia vita ad uno Stato palestinese, che conviva in rapporti di buon vicinato e in pace definitiva, con lo Stato di Israele".   


Thunberg "bandita" dalle scuole di Israele dopo post pro-Hamas

Via Greta Thunberg dai programmi e dalle aule scolastiche israeliane. Il ministero dell'Istruzione annuncia che rimuoverà ogni riferimento all'attivista svedese dopo che lei ha pubblicato un post durante il fine settimana con un cartello anti-israeliano con la scritta "stare con Gaza". "Hamas è un'organizzazione terroristica responsabile dell'omicidio di 1.400 israeliani innocenti , inclusi bambini, donne e anziani, e ha rapito oltre 200 persone a Gaza", sostiene il ministero. "Questa posizione la squalifica dall'essere un modello educativo e morale, e non è più idonea a fungere da ispirazione ed educatrice per gli studenti israeliani". Non solo: "Israel's Story", che lavora per raccontare la storia di Israele al mondo, ha prodotto e diffuso un video in cui Greta pronuncia il discorso che l'ha resa famosa, condannando i leader mondiali per non aver fatto abbastanza per combattere il riscaldamento globale. Tuttavia, accanto alle sue parole ci sono immagini di vittime di guerra e fotografie del massacro di Hamas. E sono state raccolte più di 100 firme in poche ore per una lettera aperta inviata a Greta, e anche diversi attivisti le hanno risposto direttamente su X. I leader ambientalisti hanno scritto nella lettera di essere "profondamente feriti, scioccati e delusi dai vostri tweet e post riguardanti Gaza" e che Thunberg dovrebbe "riconsiderare le atrocità commesse da Hamas".


Guerra Israele, i bombardamenti a Gaza hanno distrutto il 42% delle case

Tajani: "Cessate il fuoco? Hamas lancia missili, non possiamo chiedere a Israele di non difendersi"

"Vediamo quello che accade. Non possiamo lasciare che Hamas faccia ciò che vuole. Se Hamas è una organizzazione criminale, terroristica, non può essere lasciata agire contro Israele con il lancio di missili: continuano a lanciarli da Gaza. Israele ha il diritto di difendersi, senza coinvolgere la popolazione civile". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani risponde, a margine del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo, a chi gli chiede se sia ora di chiedere un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas, come ha detto la presidenza del Consiglio Ue per bocca del ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares Bueno, o se invece sia troppo presto.  

"Non possiamo dire a Israele 'non difenderti' - prosegue Tajani - mentre Hamas continua a mandare missili contro le città, non mirando a obiettivi militari, ma alle città in maniera indiscriminata. Da questo punto di vista, mi pare difficile poter dire a Israele di non difendersi, mentre Hamas e Hezbollah continuano a lanciare missili contro il Paese e la popolazione civile: deve esserci una difesa proporzionata".  

"Credo che in questo momento - aggiunge - si debba lavorare per una de-escalation. E' ovvio che Israele colpirà le centrali di Hamas: bisogna che anche Hamas non lanci più razzi contro Israele, che smettano anche gli Hezbollah di lanciare razzi contro Israele, se si vuole arrivare ad una de-escalation, così come debbono essere liberati gli ostaggi, specie quelli civili, che nessuna colpa hanno di ciò che accade. Come vale per la popolazione civile palestinese, così vale per la popolazione civile israeliana, con oltre 200 persone nelle mani di Hamas. Tenere fuori i civili vale sia per Israele che per Hamas", conclude.  

Israele, sale a 222 il numero degli ostaggi in mano ad Hamas

E' salito a 222 il numero degli ostaggi israeliani in mano di Hamas a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui "il numero complessivo è aggiornato di volta in vota in base a informazioni di intelligence". "In particolare - ha aggiunto - c'è voluto tempo perché tra gli ostaggi ci sono non pochi cittadini stranieri e la loro identificazione ha richiesto tempo aggiuntivo". 

Mitsotakis in Israele, vedrà Netanyahu

Il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis è arrivato questa mattina in Israele e avrà un incontro con il premier Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. Lo rende noto l'ufficio del premier greco, spiegando che Mitsotakis tornerà ad Atene nel pomeriggio.

Nyt: "Hamas rilascerà 50 ostaggi con doppia nazionalità

I miliziani di Hamas rilasceranno 50 ostaggi con doppia nazionalità. Lo scrive il New York Times citando un funzionario dell'esercito israeliano. Hamas, ha proseguito la fonte, ha avvertito Israele che un'invasione di terra della Striscia di Gaza ridurrà le possibilità che gli ostaggi vengano liberati.

"Un alto funzionario militare israeliano ha affermato che, sulla base dei colloqui tra Stati Uniti e Qatar, Hamas potrebbe rilasciare circa 50 cittadini con doppia nazionalità separatamente da qualsiasi accordo più ampio", si legge sul giornale".

Media: "Almeno 120 arrestati nei raid israeliani in Cisgiordania"

Continuano stamattina gli arresti di palestinesi in Cisgiordania da parte dell'esercito israeliano, con decine di persone prese in custodia da ieri. L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha dichiarato in un rapporto diffuso stamattina che sono stati arrestati almeno 120 cittadini, tra cui 40 lavoratori di Gaza.


Tajani: "Nessun allarme attentati in Italia ma vigilare"

"Non abbiamo segnali di attentati possibili nel nostro Paese. Ma questo non significa che non si debba alzare la guardia e non aumentare la vigilanza soprattutto nei luoghi frequentati dai nostri concittadini di religione ebraica". Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue a Lussemburgo. "Stiamo lavorando anche per garantire la sicurezza all'interno del territorio nazionale. Ecco perchè abbiamo deciso di sospendere Schengen al confine tra Italia e Slovenia, proprio perchè sappiamo che nell'area dei Balcani i trafficanti di esseri umani sono gli stessi che trafficano in armi. Quindi non possiamo permetterci di correre rischi di ingressi di persone armate che possano compiere attentati nel nostro Paese. Come stiamo vigilando sul fatto che possa esserci qualche folle che si radicalizza da solo, via internet", ha spiegato il ministro.

Biden e gli alleati, avanti con gli aiuti Gaza e l'azione diplomatica

I Capi di Stato e di governo hanno ribadito il loro sostegno a Israele e il diritto di quest'ultimo di difendersi dal terrorismo, e hanno invocato il rispetto del diritto internazionale umanitario, ivi compresa la protezione dei civili. E' il contenuto della dichiarazione congiunta da parte del presidente Joe Biden, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana Giorgia Meloni e il primo ministro britannico Rishi Sunak dopo che hanno discusso del conflitto in corso tra Israele e l'organizzazione terroristica Hamas. I leader, si legge nella dichiarazione diffusa da Palazzo Chigi "hanno accolto con favore la liberazione di due ostaggi e hanno richiesto l'immediato rilascio di tutti gli altri ostaggi. Si sono altresì impegnati ad uno stretto coordinamento per sostenere i loro cittadini presenti nella regione, in particolare quelli desiderosi di lasciare Gaza. I capi di Stato e di governo "hanno accolto con favore l'annuncio dei primi convogli umanitari che hanno raggiunto i palestinesi bisognosi di soccorsi a Gaza e hanno espresso il loro impegno a continuare a coordinarsi con i partner della regione per garantire un accesso duraturo e sicuro a cibo, acqua, cure mediche e altra assistenza necessaria per soddisfare le esigenze umanitarie". I capi di Stato e di governo "si sono impegnati a continuare uno stretto coordinamento diplomatico, anche con i partner chiave della regione, per prevenire l'estendersi del conflitto, preservare la stabilità in Medio Oriente e lavorare verso una soluzione politica e una pace duratura". 

Borrell: "Prioritario ingresso aiuti, 20 camion non bastano"

"La cosa più importante è far entrare gli aiuti umanitari. Al Cairo il segretario generale dell'Onu ha fatto un appello drammatico per fare in modo che gli aiuti entrino. Il primo giorno 20 camion sono stati autorizzati ad entrare. Ieri altri 20. Ma in tempi normali, in assenza di guerra, cento camion ogni giorno entrano a Gaza: quindi, è chiaro che 20 non sono sufficienti". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue a Lussemburgo. "Abbiamo invitato a partecipare alla riunione il mio collega, il commissario agli aiuti umanitari e alla gestione delle crisi, Janez Lenarcic. Ho parlato con lui e mi ha spiegato che è importante più sostegno umanitario", ha aggiunto.


Borrell

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