La decisione è stata ordinata dalla Corte costituzionale nel mezzo delle tensioni legate alle dispute sulla regolarità del voto. Si andrà, dunque, alle urne il 16 novembre e non più il 9, la data precedentemente comunicata
La Corte costituzionale del Madagascar ha ordinato il rinvio di una settimana delle elezioni presidenziali, nel mezzo delle tensioni legate alle dispute sulla regolarità del voto. Per oltre una settimana, infatti, i partiti dell'opposizione hanno organizzato manifestazioni contro quello che loro stessi hanno definito "golpe istituzionale" finalizzato al mantenimento del potere da parte del presidente uscente, Andry Rajoelina. Il voto sarà quindi il 16 novembre e non più il 9, la data precedentemente comunicata.
Rinvio concesso malgrado lo stop della magistratura
La sentenza segue il ricorso del presidente, ferito al volto in una delle proteste abitualmente disperse dalla polizia. Rajoelina, che poi si è curato nella vicina isola di Mauritius, aveva chiesto il rinvio citando cause di "forza maggiore" dopo essere stato ferito mentre la polizia lanciava gas lacrimogeni contro i manifestanti all'inizio di questo mese. La magistratura ha respinto il ricorso, dicendo che il rischio di riportare ferite era prevedibile durante delle proteste non autorizzate, ma concedendo comunque un rinvio in linea con i principi costituzionali mirati a garantire elezioni corrette, trasparenti e pacifiche, come hanno scritto i giudici. Anche un altro candidato, l’ex presidente Marc Ravalomanana, era rimasto ferito a una gamba dal lancio di una granata lacrimogena durante una manifestazione per la sua campagna elettorale.