Le cimici da letto che hanno invaso Parigi arriveranno in Italia?
MondoLe temute “punaises de lit”, come vengono chiamate in Francia, possono viaggiare in valigia da un Paese all’altro. Ne abbiamo parlato con un direttore d’hotel - che ci ha raccontato come protegge la propria struttura - e con il fondatore di un’azienda che utilizza cani addestrati per individuare (o meglio, annusare) le cimici del letto
Non ci sono più casi positivi di cimici del letto. Ci sono solo più segnalazioni, perché le persone - sentendone parlare sui media - si spaventano e al primo insetto pensino si tratti di una “punaises””. Su questo punto sono d’accordo Olivier Gremaud e Benjamin Marmonier. Il primo ha fondato Cynoscan, un’azienda che si occupa di “stanare” le cimici del letto grazie al fiuto di cani addestrati. Il secondo è direttore generale dell’hotel Eiffel Blomet, quattro stelle nel 15esimo arrondissement parigino.
Il metodo del “cane da fiuto” per trovare le cimici da letto
Olivier lavora con l’hotel di Benjamin da quattro anni, ben prima che delle cimici da letto iniziasse a parlarsene sui giornali. Il metodo (che potete vedere nel video da noi girato, in testa a questo articolo) consiste nel portare il cane addestrato nella stanza o nell’area dove si sospetta la presenza delle cimici e farlo annusare in giro alla ricerca “dell’odore” - per lui riconoscibile - degli insetti. “La tecnica è stata sviluppata negli Stati Uniti, prima contro le termiti e poi contro le cimici del letto”, ci racconta Olivier Gremaud, “in Francia ormai è così riconosciuta che esiste un sindacato dei professionisti del settore. Ma anche se lavoriamo di più, perché c’è più consapevolezza, non possiamo dire che ci siano più insetti del solito”.
L’impatto sul turismo
“Qui in hotel abbiamo una procedura standard solida”, dice il Direttore, “al minimo dubbio o allerta da parte di un cliente che dice di essere stato morso facciamo venire il cane. Se trova qualcosa facciamo un intervento di disinfestazione contro le cimici del letto, un trattamento piuttosto costoso ma efficace, dopodiché facciamo passare di nuovo il cane per assicurarci che abbia funzionato. Abbiamo avuto qualche cancellazione per paura delle cimici, ma è un fenomeno davvero limitato”. Insomma, non sembra che la paura delle cimici - per quanto diffusasi online - stia realmente impattando sul turismo parigino o francese. Certo, sta anche alle strutture alberghiere, così come ai cinema, a tutti i luoghi pubblici e al sistema dei trasporti pubblici, rassicurare i clienti intervenendo in modo rapido e trasparente quando ci sono delle segnalazioni.
Il rischio di contagio in Italia
Ciò non toglie che un numero limitato di casi positivi ci sia ogni mese, così come c’era in passato. “E’ impossibile immaginarsi che con i flussi turistici continui non si finisca per “far viaggiare” anche le cimici del letto in valigia, in aereo o sul treno con noi”, dice Marmonier, che nell’hotel di cui è direttore “su 87 camere”, conta circa 5-6 infestazioni all’anno. Un rischio che secondo lui è sempre esistito, ma di cui si è cominciato a parlare soltanto di recente. Un bene per tutti, dice: “Almeno se non è più un tabù le strutture possono attrezzarsi, se non l’hanno già fatto. Penso anche all’Italia, alla Spagna, ai Paesi vicini dove è inevitabile che si verifichi lo stesso problema, solo che magari ancora non se ne parla. Non è la fine del mondo: basta prendere le giuste precauzioni e intervenire rapidamente”.
I consigli per limitare i rischi
A questo proposito, anche in quanto viaggiatori, ci sono alcune misure preventive da prendere. Non posare la propria valigia sul letto, per esempio, per evitare di “portare a casa” eventuali cimici lì nascoste. Lavare ad alte temperature e osservare bene i vestiti o i mobili comprati in negozi di seconda mano. Eventualmente studiare, guardando le immagini online, il colore e la forma delle cimici del letto per evitare di scambiarle per altri insetti. E non farsi prendere dal panico: “E’ vero che tendono a nascondersi sotto i materassi, ma sono insetti visibili a occhio nudo, se non ne vediamo nella valigia è perché probabilmente… non ci sono”, scherza Olivier Gremaud. A fini informativi, un intervento con un cane-annusa-cimici costa circa 200 euro; una disinfestazione circa 1000 (a seconda della superficie e della città).