L’ex presidente Usa è finito al centro delle critiche per un’intervista in cui ha dichiarato che i migranti stanno “avvelenando il sangue del nostro Paese”. Ha anche ribadito, come aveva già detto in passato, che portano malattie negli Stati Uniti. Dopo queste parole, da più parti sono piovute addosso al tycoon accuse di razzismo e xenofobia
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È ancora polemica su Donald Trump. Questa volta l’ex presidente Usa è finito al centro delle critiche per un’intervista in cui ha dichiarato che i migranti stanno “avvelenando il sangue del nostro Paese”. Ha anche ribadito, come aveva già detto in passato, che portano malattie negli Stati Uniti. Dopo queste parole, da più parti sono piovute addosso al tycoon accuse di razzismo e xenofobia (MIGRANTI, LO SPECIALE DI SKY TG24).
Trump: migranti stanno “avvelenando il sangue del nostro Paese”
Donald Trump ha rilasciato queste dichiarazioni durante una video intervista a The National Pulse, un sito web di destra. Si tratta, comunque, di concetti che l’ex presidente aveva espresso già durante alcuni suoi comizi. “Nessuno ha mai assistito a qualcosa di simile a quello che state vedendo ora. È una cosa molto triste per il nostro Paese”, ha detto ora Trump riferendosi all’immigrazione. “Sta avvelenando il sangue del nostro Paese”, ha aggiunto. E ancora: “È veramente brutto e le persone che arrivano portano malattie. La gente arriva portandosi dietro tutto quello che potete beccarvi. Nessuno ha idea da dove queste persone arrivino. Noi sappiamo che sono usciti di prigione. Sappiamo che vengono da istituti per malati mentali. Voglio dire, sono terroristi”.
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Le polemiche
Appena l’intervista è stata rilasciata sul web, si sono scatenate le polemiche. La Anti-Defamation league, la più grande organizzazione che contrasta l'odio anti-semita, ha accusato Trump di usare lo stesso linguaggio degli autori dei massacri di massa. “Insinuare che gli immigranti avvelenano il sangue del nostro Paese può potenzialmente provocare un reale pericolo. Abbiamo già visto questa retorica tossica ispirare la violenza nel mondo reale in posti come Pittsburgh e El Paso”, ha avvertito l’organizzazione. Il riferimento è a due città in cui sono avvenute stragi che hanno colpito, nella prima, in Pennsylvania, la comunità ebraica e nella seconda, in Texas, quella ispanica. Le frasi di Trump sono state definite “razziste” e “xenofobe” e un richiamo a termini già usati da Adolf Hitler nel suo Mein Kampf. Per la campagna di Trump sono state “frasi normali, che si usano nella vita di tutti i giorni. Chi pensa che siano razziste o xenofobe vive in una realtà alternativa", ha detto Steven Cheung, portavoce della campagna del tycoon.