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Uk, la politica di Rishi Sunak è sufficiente per vincere le elezioni?

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Tiziana Prezzo

Tiziana Prezzo

Alla conferenza annuale del partito, il primo ministro ha voluto presentarsi come l’uomo del cambiamento, ma appare difficile convincere l’elettorato dopo 13 anni di governi conservatori che non hanno mantenuto le promesse fatte. Il 2024 è anno di votazioni e e i laburisti sono nettamente avanti nei sondaggi

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Manchester - Lo slogan della Conferenza annuale del partito conservatore che si è appena conclusa a Manchester recita: “Decisioni a lungo termine per un futuro più luminoso”. La parola chiave è sicuramente “lungo”. Il messaggio del premier Rishi Sunak è chiaro: io ho una visione per questo Paese di ampio respiro, che richiederà tempo per realizzare il cambiamento di cui c’è bisogno. E ci vuole coraggio. Perché negli ultimi 13 anni (14 nell’anno elettorale) Il Regno Unito ha avuto sempre governi conservatori e in tre di questi il primo ministro ha avuto un ruolo da protagonista. In quasi un’ora di discorso a chiusura della Conferenza, ci ha provato, il primo "premier non bianco di questo Paese",  a convincere platea e spettatori che un cambiamento epocale è possibile solo con lui. Ci è riuscito? Ci sono grossi dubbi. Innanzitutto perché gli annunci principali sembrano più fornire soluzioni a breve periodo che ad ampio raggio.

 

Cancellata l'alta velocità tra Birmingham e Manchester

 

E’ il caso ad esempio della cancellazione della linea dell'alta velocità che avrebbe dovuto unire Birmingham col nord del Paese, dopo che i costi sono cresciuti a livello spropositato. Una misura, sottolineano furiosi i sindaci, fondamentale per cercare di diminuire, se non pareggiare, quel divario tra nord e sud del Paese che nel manifesto del partito conservatore nel 2019 Boris Johnson aveva promesso di ridurre. Un annuncio ancora più clamoroso, quello di Sunak, se si considera che è stato fatto a Manchester. Il sindaco laburista, Andy Burham, ha velocemente riunito alcuni colleghi della zona, intorno a sé e indetto una conferenza stampa.

 

L'allontanamento dalle politiche verdi volute da Johnson

Già prima della conferenza annuale del Partito, il fatto che Sunak avesse deciso di posticipare alcune misure verdi sulla strada verso net zero aveva fatto alzare più di un sopracciglio. Certo il premier è meno ideologico di altri colleghi (come il ministro dell’Interno Suella Braverman, che nel suo discorso ha parlato di un “uragano immigrazione che sta arrivando”) e più pragmatico e argomenta le sue decisioni sulla base di dati, economici innanzitutto. Ma basterà perché gli elettori diano ancora una voce al partito al potere negli anni in cui, ad esempio, il sistema sanitario nazionale è arrivato a liste di attesa record (oltre 7 milioni in coda: 1 cittadino su 8).

Ora tocca ai laburisti a Liverpool

La settimana prossima ci sarà la conferenza del partito laburista e vedremo quali saranno le soluzioni proposte dal leader Keir Starmer, che quanto a carisma non risplende. E neanche, va detto per chiarezza di idee: fino ad ora è più chiaro contro cosa sia che non a favore di cosa sia. Il partito conservatore su questo ha gioco facile: alla conferenza di Manchester, tra il merchandising erano in vendita le ciabatte da mare (flip flop in inglese) con la faccia di Starmer. Flip flop è anche il termine gergale con chi si descrive chi cambia facilmente idea.

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