Il figlio del presidente Usa, Joe Biden, Hunter, si dichiarerà non colpevole delle tre accuse che gli sono state mosse collegate al possesso illegale di una pistola, acquistata mentendo sul suo consumo di droga
Biden è stato incriminato la scorsa settimana per possesso di una pistola e per aver mentito nel comprarla.
Se condannato, il figlio del Presidente rischia fino a 25 anni dicarcere e il processo potrebbe tenersi il prossimo anno, quando il padre sarà impegnato nella nuova campagna elettorale per la Casa Bianca. In una lettera al giudice, il legale Abbe Lowell ha anche chiesto che la prima apparizione in tribunale si svolga a distanza.
Le accuse
L'accusa riguarda un acquisto di armi nel 2018, una Colt Cobra 38SPL: i pubblici ministeri sostengono che Hunter abbia mentito su un modulo federale sostenendo che in quel momento non usava droghe, mentre lui ha riconosciuto di essere stato, all'epoca, dipendente dal crack. I tre capi d'accusa sostengono che Hunter Biden abbia mentito consapevolmente sul suo uso di droghe. A luglio, si era arenato il tentativo di patteggiamento con Weiss messo in campo dagli avvocati di Biden jr: Hunter si sarebbe dichiarato colpevole di due violazioni fiscali (non aver pagato le tasse nel 2017 e nel 2018) mentre ammetteva il possesso illegale di un'arma ma non si dichiarava effettivamente colpevole di quel reato.