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Alcuni turisti per farsi un selfie fanno precipitare un pony da una scogliera

Mondo

L'incidente è avvenuto ad aprile a Swansea nella penisola di Gower in Gran Bretagna. Il proprietario: "Tutti vogliono scattare una foto, ma non si rendono conto di quello che stanno facendo e dello stress che stanno causando all'animale"

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Non più selfie, ma killfie. Centinaia di persone in questi anni sono morte nel tentativo di immortalarsi in situazioni estreme. Ma la mania dello scatto perfetto diventa mortale anche per gli animali. Una cavalla si è avvicinata al bordo di una scogliera per scappare dai flash e il puledro, appena nato, è precipitato. Il triste incidente è avvenuto a Swansea nella penisola di Gower in Gran Bretagna ad aprile. Da generazioni gli animali pascolano sulle scogliere e sono accuditi dalla famiglia dell'agricoltore Nicky Beynon. L’uomo ha 60 anni e ha un'azienda agricola a Llangennith e Rhossili. La pace di un tempo è sparita e la sicurezza dei suoi animali è sempre più a rischio. L’anno scorso tre dei pony di Beynon sono morti travolti da automobili. Ma a preoccupare e infastidire maggiormente l’agricoltore sono le attenzioni morbose dei visitatori. Le persone si avvicinano ai pony per toccarli e soprattutto per scattare selfie. 

Pony sono sottoposti a stress

"Tutti vogliono scattare una foto, ma non si rendono conto di quello che stanno facendo e dello stress che stanno causando all'animale", ha raccontato Beynon. La madre ha partorito "a un paio di centinaia di metri" dal bordo della scogliera e il signor Beynon ha detto che le persone si sono accalcate "cercando di scattare fotografie e l'hanno costretta ad avvicinarsi sempre di più al bordo. All’improvviso il piccolo si è alzato, provando a stare in piedi ma è inciampato sul bordo". La cavalla rendendosi conto che il puledro era caduto, si è imbizzarrita e agitata. Beynon ha raccontato che già nel 2022 era stato costretto a togliere i pony dalla scogliera perché qualcuno aveva fatto volare un drone a circa 3 metri sopra di lei. Dato che il pony "non riusciva a capire da dove provenisse questo rumore continuava a girare a vuoto. L’uomo che controllava il drone non si rendeva conto dello stress a cui stava sottoponendo il pony", ha raccontato l’agricoltore con amarezza. Louise Church, una donna di 47 anni che vive lì vicino, ha dichiarato di essere intervenuta più volte in difesa dei pony. Ricorda che ad aprile, poco prima della morte del puledro, ha fermato un uomo che stava inseguendo un pony per scattare una foto.

La National Coastwatch Institution, associazione che si occupa della salvaguardia delle coste in Gran Bretagna, ha dichiarato di essere costretta a emettere quotidianamente avvisi per invitare le persone a non avvicinarsi ai pony. In un post sui social media, l'organizzazione ha dichiarato: "Di recente abbiamo dovuto accompagnare una giovane donna fino al parcheggio perché era stata colpita dai calci di uno stallone. Abbiamo fatto il possibile, per quanto riguarda il primo soccorso, ma la ragazza aveva difficoltà a camminare".

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