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Airbnb, a New York è in vigore la nuova legge sugli affitti brevi: ecco cosa cambia

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Silvia Donnini

Silvia Donnini

©IPA/Fotogramma

Secondo la nuova Local law 18, i proprietari che vorranno affittare per brevi periodi la propria abitazione potranno farlo solo registrandosi in comune e saranno obbligati a essere presenti nell'alloggio durante tutta la durata del soggiorno. Gli ospiti invece potranno essere al massimo due

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Affittare una casa a New York per brevi periodi diventerà più difficile del previsto. Nella Grande Mela è entrata in vigore la Local law 18, una legge che punta a limitare i brevi pernottamenti nella città, ponendo un freno di fatto anche all'attività di Airbnb. Secondo le nuove regole, il proprietario che vorrà affittare per pochi giorni la propria abitazione potrà farlo solo registrandosi in comune presso il Mayor's Office of Special Enforcement e, una volta ottenuta l'autorizzazione, sarà obbligato a essere presente fisicamente nella casa per tutta la durata del soggiorno. Gli ospiti invece non potranno essere più di due. 

La nuova legge di New York contro gli affitti brevi

La nuova normativa newyorkese, che segue l’esempio di altre città come Parigi, Amsterdam, Barcellona e San Francisco, impone rigide limitazioni alle piattaforme che operano in questo mercato: Booking, Vrbo e la stessa Airbnb dovranno, d’ora in avanti, assicurarsi che gli host abbiano effettuato la registrazione e possiedano tutti i requisiti richiesti. Pena pesanti sanzioni, sia per gli host che per la società: i proprietari inadempienti incorreranno in multe fino a 5mila dollari, mentre le piattaforme che effettuano transazioni per affitti illegali dovranno sborsare fino a 1.500 dollari. Non sarà più possibile quindi soggiornare in splendidi appartamenti di lusso per un weekend o in romantici alloggi in totale privacy. Definita dalla società Airbnb come un “divieto de facto” ai suoi servizi, la Local law 18 - come sottolinea Forbes - potrebbe portare alla rimozione di almeno il 70% delle attuali case in affitto a breve termine a New York, che sono più di 40mila in totale. Anche altre città statunitensi stanno portando avanti la “lotta agli affitti brevi”: è il caso ad esempio di Dallas, che ha limitato i brevi soggiorni a determinati quartieri per contrastare gli schiamazzi, o San Francisco che ha imposto ai proprietari un massimo di 90 giorni per affittare i propri immobili su Airbnb. Alcune capitali europee hanno fatto la stessa cosa: Parigi ha stabilito un limite di 120 notti all’anno, Amsterdam addirittura 30.

Cosa succede in Italia

Sul fronte italiano, la questione affitti brevi è attualmente in sospeso. La bozza di disegno di legge promosso dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè imporrebbe un codice identificativo nazionale a ogni immobile a uso abitativo che verrà messo sul mercato degli affitti turistici e un pernottamento minimo di 2 notti nei centri delle città metropolitane (come Milano, Roma, Torino, Firenze e Bologna) e nei Comuni ad alta densità turistica. 

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