Regno Unito, Birmingham dichiara bancarotta: debito da 760 milioni di sterline

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La dichiarazione formale del Consiglio comunale fa scattare il divieto di procedere ora a qualunque nuovo impegno di spesa e l'obbligo di definire un piano finanziario d'emergenza entro i prossimi 21 giorni

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Profonda crisi finanziaria per Birmingham, seconda città dell’Inghilterra per numero di abitanti dopo Londra, insieme a Manchester, con quasi 3 milioni di persone. L'amministrazione comunale ha dichiarato di non essere più in grado di far fronte ai debiti e ha avviato le procedure di "una bancarotta di fatto". Sulla carta gli enti locali britannici non possono - per legge - essere lasciati andare in fallimento come un'azienda per questo, invocando la cosiddetta Section 114 della normativa, il Consiglio comunale ha dichiarato formalmente lo stato di crisi finanziaria, che fa attivare il divieto di procedere ora a qualunque nuovo impegno di spesa e l'obbligo di definire un piano finanziario d'emergenza entro i prossimi 21 giorni. Le autorità locali hanno riferito che tutti i servizi che comportano nuove spese verranno interrotti immediatamente, ad eccezione dell'assistenza alle persone vulnerabili e dei servizi legali.

Il debito di 760 milioni di sterline

L'amministrazione di Birmingham è indicata dalla Bbc come il maggiore singolo Consiglio comunale d'Europa e la sua leadership attuale è in mano al Partito Laburista, all'opposizione in sede nazionale. Il leader e la vice-leader del Consiglio, John Cotton e Sharon Thompson, hanno ammesso in una dichiarazione congiunta l'impossibilità di coprire, in particolare, un ammontare debitorio balzato a 760 milioni di sterline, quasi 900 milioni di euro, in seguito agli adeguamenti imposti dagli obblighi assunti in materia di "parità retributiva" verso dipendenti e contractor comunali. I due si sono difesi dalle polemiche rivendicando "il rigore di bilancio" esercitato a loro dire negli ultimi mesi "dinanzi a una tempesta perfetta" segnata dall'incremento delle necessità di spesa, dal "drammatico calo" delle entrate garantite dal business locale, nonché - a livello nazionale - dai contraccolpi "dell'inflazione rampante" e dalla contrazione dei trasferimenti fiscali versi gli enti locali imputata alla politica del governo centrale conservatore di Londra. In conseguenza di questa situazione in Consiglio si è levato il coro dell'opposizione Tory che ha chiesto le dimissioni degli amministratori laburisti accusandoli di essere "incapaci di affrontare la situazione in modo adeguato e tempestivo".     

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Le conseguenze

Secondo la Bbc, il leader dell'amministrazione municipale di Birmingham, John Cotton, ha già avvertito che le autorità locali dovranno prendere "decisioni dure", indicando così una serie di tagli che potrebbero colpire strade, progetti culturali e spazi pubblici. Allo stesso modo, la situazione potrebbe incidere sul finanziamento comunale dei Campionati Europei di atletica leggera del 2026, che si terranno allo stadio Alexander, situato alla periferia della città.

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