Niger, manifestazioni anti-Francia. Scade ultimatum ambasciatore: deve lasciare Niamey

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Migliaia di persone hanno manifestato nelle ultime ore a sostegno del colpo di Stato del mese scorso. Venerdì il ministero degli Esteri nigerino aveva annunciato che l'ambasciatore francese Sylvain Itte aveva 48 ore di tempo per andarsene, poiché si era rifiutato di incontrare i nuovi governanti . Parigi aveva respinto la richiesta

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Ancora tensioni in Niger. Migliaia di persone hanno manifestato nelle ultime ore a sostegno del colpo di Stato del mese scorso, in concomitanza con la scadenza per l'ambasciatore francese di lasciare il Paese, dopo l'ultimatum della giunta al potere.  Parigi ha ancora 1.500 soldati di stanza in Niger, che hanno aiutato l'ex presidente Mohamed Bazoum nella lotta contro le forze jihadiste attive nel Paese, prima che gli ufficiali militari lo rovesciassero con il colpo di stato del 26 luglio scorso. Il Consiglio Nazionale per la Salvaguardia della Patria(CNSP), guidato dal generale Abdourahamane Tiani, trattiene da allora lui e la sua famiglia nel palazzo presidenziale.

L'ultimatum all'ambasciatore francese

Venerdì il ministero degli Esteri nigerino aveva annunciato che l'ambasciatore francese Sylvain Itte aveva 48 ore di tempo per andarsene, poiché si era rifiutato di incontrare i nuovi governanti e perché le azioni del governo francese sono state ritenute "contrarie agli interessi del Niger". Parigi aveva respinto la richiesta e aveva detto che i "putschisti non hanno l'autorità per farla".

Tensione internazionale

La Francia ha sempre sostenuto gli appelli del blocco dell'Africa occidentale Ecowas per il reintegro del presidente Bazoum. Una manifestazione ostile davanti all'ambasciata francese il 30 luglio aveva poi spinto Parigi a organizzare l'evacuazione volontaria dei suoi cittadini. L'Ecowas ha intanto applicato sanzioni contro il nuovo regime e ha minacciato di usare mezzi militari per rimuoverlo, se i nuovi governanti non restituiranno il potere a Bazoum.

Le ipotesi sull'influenza di Mosca

Intanto ieri il giornale britannico The Guardian ha fatto sapere che i canali social associati alla Federazione russa hanno messo in campo un grande sforzo per sfruttare il colpo di Stato militare avvenuto in Niger, cercando di rafforzare l'influenza di Mosca nello strategico Paese africano e possibilmente aprire opportunità di intervento. Secondo il quotidinao, i contenuti sul Niger su 45 canali Telegram russi affiliati allo Stato russo o a Wagner sono aumentati del 6.645% nel mese successivo al colpo di Stato, il che suggerisce un forte interesse di Mosca a sfruttare il golpe. La ricerca è stata messa a punto da Logically, una società che si occupa di contenuti online potenzialmente dannosi e di disinformazione con sede nel Regno Unito, in India e negli Stati Uniti. Logically ha rilevato solo 11 contenuti relativi al Niger nel mese precedente al colpo di stato, ma 742 contenuti da allora

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