Lewis Strauss, chi era il primo antagonista di Robert Oppenheimer

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C’è soprattutto un nome dietro il processo che mise fine alla carriera del fisico statunitense che inventò la bomba atomica: è quello di Lewis Strauss, nel film di Cristopher Nolan interpretato da Robert Downey Jr. Dagli anni come assistente di Hoover alla caduta politica: la sua storia

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C’è soprattutto un nome dietro l’allontanamento di Robert Oppenheimer, il fisico statunitense che inventò la bomba atomica, dall’AEC (Commissione per l’energia atomica degli Stati Uniti d’America): quello di Lewis Strauss. Fu lui a mettere in piedi il processo che portò al ritiro del nullaosta di sicurezza nei confronti di Oppenheimer, di fatto tagliandolo fuori da qualsiasi ruolo governativo e compromettendone per sempre la carriera. È proprio da questo che prende il via Oppenheimer, il film-evento di Cristopher Nolan uscito nelle sale italiane lo scorso 23 agosto, con Robert Downey Jr. nei panni di Strauss e Cillian Murphy in quelli di Oppenheimer.

Chi era Lewis Strauss, da assistente di Hoover a presidente dell’AEC

Strauss era nato il 31 gennaio 1986 a Charleston, West Virginia, e morì il 21 gennaio 1974. Durante la Prima Guerra Mondiale fu assistente di Herbert Hoover, quando ancora non era presidente degli Stati Uniti, nella CRB (Commission for Relief in Belgium), organizzazione che gestiva i rifornimenti di cibo nel Belgio, ai tempi occupato dalla Germania, e nella Francia settentrionale. Dopo vari incarichi pubblici, un’incursione nel mondo degli investimenti bancari e il servizio nella Marina militare durante la Seconda guerra mondiale, nel 1946 diventò membro dell’AEC, su nomina di Harry Truman. Nel 1953 ne sarebbe diventato presidente, questa volta nominato dal capo di Stato Eisenhower. Tenne la carica fino al 1958. Qui la sua strada incrocia quella di Oppenheimer, già a capo del progetto Manhattan, quello che vide nascere le prime bombe atomiche.

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Strauss e Oppenheimer

Le ostilità tra i due erano profonde. Strauss era un convinto repubblicano, sempre su posizioni anti-comuniste e sovietiche, Oppenheimer gravitava nell’area dei liberali e, prima della seconda Grande Guerra, aveva anche avuto rapporti con i comunisti. A dividerli erano anche le rispettive idee riguardo alla bomba a idrogeno. Strauss ne sosteneva fortemente l’utilità, Oppenheimer vi si opponeva. Ma fu soprattutto il sospetto di Strauss sul fatto che il suo antagonista potesse essere una spia a servizio dei sovietici a convincerlo a intavolare il processo al centro del film di Nolan. Tra i molti elementi che convinsero Strauss della veridicità dei suoi sospetti ci fu ad esempio il fatto che, nel 1948 e nel 1949, Oppenheimer aveva cercato di bloccare il sistema di rilevamento aereo a lungo raggio, voluto da Strauss, con cui gli Usa erano riusciti a scoprire l’esistenza di test nucleare nell’Unione Sovietica.

Il processo contro Oppenheimer

Nel 1954 Oppenheimer dovette affrontare il processo che ne sancì la fine della carriera governativa. Fu William Borden, ai tempi direttore esecutivo del Comitato congiunto per l'energia atomica del Congresso, a dire all'FBI che Oppenheimer era una spia sovietica, sulla base di quanto gli venne rivelato da Strauss. Nel giugno di quell’anno, Oppenheimer fu estromesso da tutti i laboratori governativi e gli fu negato il diritto d’accesso ai segreti sulla bomba da lui stesso inventata. Soltanto nel 2022 la decisione fu ribaltata: non era una spia, ma piuttosto un fisico preoccupato degli sviluppi che le scoperte in campo scientifico e tecnologico avrebbero potuto avere per l’umanità. Oppenheimer era morto nel 1967.

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Le polemiche e i risvolti sulla carriera di Strauss

Eisenhower avrebbe voluto confermare Strauss a capo dell’AEC anche dopo il 1958. Il processo a Oppenheimer e altri dissapori con i dem lo spinsero però ad abbandonare questa strada. Nello stesso anno, Strauss fu nominato segretario al Commercio. Ma la sua figura era ormai malvista e anche questa decisione fu oggetto di forti polemiche. Ne nacque una battaglia politica alla fine della quale Strauss non fu confermato dal Senato. Finì così la sua carriera politica.

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