
Robert Oppenheimer, la vera storia del fisico che ha realizzato la bomba atomica. FOTO
Il fisico statunitense lavorò alla realizzazione della bomba atomica che fu sganciata su Hiroshima e Nagasaki nel 1945. Dopo aver ricevuto l'incarico da parte degli Stati Uniti, lavorò ai vari test all'interno del laboratorio segreto di Los Alamos in New Mexico

L'atteso film di Christopher Nolan ripercorre la storia di Julius Robert Oppenheimer, il fisico statunitense che contribuì a realizzare ed eseguire i vari test sulla bomba atomica in un laboratorio segreto nel deserto del New Mexico

Oppenheimer nacque a New York nel 1904 da una famiglia di immigrati ebrei tedeschi che lavoravano nel commercio di importazione dei tessuti. Dopo la prima laurea conseguita a Harvard, si dedicò allo studio della fisica teorica all’Università di Cambridge e all’Università di Gottinga in Germania

Grazie al suo importante lavoro accademico e scientifico, nel 1941 gli venne chiesto di partecipare al Progetto Manhattan, che aveva come obiettivo la realizzazione di un'arma atomica da utilizzare durante la guerra. (In foto: Robert Oppenheimer insieme ad Albert Einstein)

Nel 1942 Oppenheimer istituì il segretissimo Laboratorio di Los Alamos in New Mexico, dove diresse i lavori di sperimentazione e i vari test. Nella struttura lavoravano i più grandi esperti della fisica teorica dell'epoca. (In foto: il Laboratorio di Los Alamos)

Il 16 luglio 1945 Oppenheimer, insieme ai migliori scienziati del tempo, si riunì nel sito di test Trinity per eseguire il primo tentativo di esplosione nucleare al mondo. La bomba era soprannominata "Gadget". (In foto: il test Trinity)

Il 6 e il 19 agosto 1945 gli Stati Uniti sganciarono su Hiroshima e Nagasaki le due bombe atomiche, frutto di una lunga serie di test e studi da parte del fisico statunitense e del suo team. Oppenheimer aveva fatto parte anche del comitato scientifico che consigliò al Dipartimento della guerra di effettuare l'attacco nucleare contro il Giappone. Le esplosioni causarono la morte di almeno 110mila persone, distruggendo entrambe le città (In foto: la bomba lanciata su Hiroshima)

Il potenziale delle nuove armi nucleari preoccupò non poco gli scienziati. Lo stesso Oppenheimer, che dopo il bombardamento su Hiroshima era stato accolto da una folla di colleghi entusiasti per il risultato, rifletté in seguito sui rischi della bomba atomica e decise di scrivere una lettera al Segretario della guerra, in cui dichiarò che "la sicurezza di questa nazione non si può basare completamente o principalmente sulle sue abilità tecniche o scientifiche, ma solo sulla capacità di rendere impossibili future guerre". (In foto: la bomba sganciata su Nagasaki)

Dopo la guerra, Oppenheimer incentivò la deterrenza nucleare, schierandosi contro l'intenzione degli Stati Uniti di sviluppare una bomba a idrogeno ancora più potente delle precedenti. Il fisico cercò di spingere il Paese a impiegare le armi nucleari per altri usi, come la generazione di energia.

La presa di posizione e la volontà di scoraggiare la produzione di nuove e potenti bombe nucleari gli procurò alcuni nemici politici. Nel 1954, la Commissione per l’energia atomica gli revocò l’autorizzazione di sicurezza: un provvedimento che fu annullato solo nel 2022 dopo che i funzionari del governo riesaminarono il suo caso e scoprirono la fallacia dell'indagine

Fondò in seguito l’Accademia Mondiale delle Arti e delle Scienze, tenendo diverse conferenze su scienza ed etica fino alla morte, nel 1967. “In un certo senso basilare che nessuna volgarità, umorismo o esagerazione possono dissolvere i fisici hanno conosciuto il peccato", disse nel 1967. "E questa è una conoscenza che non si può perdere".