A 16 anni dalla strage, in carcere il manager tedesco che aveva fino ad ora evitato di scontare la pena facendo leva su cavilli giuridici
Arrestato in Germania Harald Espenhahn, il manager della ThyssenKrupp condannato per il rogo che nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 nell'impianto di Torino costò la vita a 7 operai. L'arresto è di qualche giorno fa ma la notizia è stata diffusa questa mattina. La condanna è di 5 anni, massimo della pena in Germania per omicidio colposo. Espenhahn non ha ancora scontato un solo giorno di carcere, nonostante il tribunale di Hamm avesse confermato la sentenza italiana nel febbraio 2020. Inoltre la sentenza italiana è stata quasi dimezzata dalla giustizia tedesca. Nel luglio 2020 la Corte Costituzionale tedesca aveva inizialmente accolto il ricorso di Espenhahn, per poi respingerlo perché non sarebbe stato giustificato perché “mancavano i presupposti”.
La reazione delle famiglie delle vittime
Rosina Platì, madre di Giuseppe De Masi, una delle vittime, ha commentato la sentenza a LaPresse definendola "una magra vittoria, amara. Quando è arrivata la notizia quasi non ci credevo - spiega la donna - Abbiamo aspettato così tanto". Prosegue, intanto, il procedimento alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che aveva accolto a novembre 2019 il ricorso dei famigliari delle vittime, per l’eccessivo ritardo nell’esecuzione della pena. Ora sarà la corte di Strasburgo a stabilire di chi sia la responsabilità di questi ritardi tra Italia e Germania. Ed eventualmente valutare un risarcimento danni