In un articolo del New York Times viene posto l'accento sul fatto che il batiscafo sia stato trascinato sopra una piattaforma a pelo d'acqua dalla nave d'appoggio sul luogo di immersione
È trascorso quasi un mese dall'implosione del sommergibile Titan, nella quale rimasero uccisi 5 passeggeri tra cui Richard Stockton Rush, ad della società che lo gestiva. E in questi giorni nuove teorie sono venute alla luce sulle cause dell'incidente. In un articolo del New York Times viene posto l'accento sul fatto che il batiscafo sia stato trascinato sopra una piattaforma a pelo d'acqua dalla nave d'appoggio sul luogo di immersione, sopra il relitto del Titanic, invece di fare il “viaggio” per centinaia di km al sicuro sul ponte dell'imbarcazione.
Rush voleva tagliare i costi
È stato lo stesso Rush a prendere la decisione di usare come nave d'appoggio il Polar Prince, un vecchio rompighiaccio della guardia costiera canadese ormai dismesso, più piccolo delle navi OceanGate usate negli anni precedenti. Rush voleva tagliare i costi, sottolinea il quotidiano americano, precisando che la società non ha voluto rispondere in merito ai possibili rischi corsi dal Titan in quella traversata. Ma come ricorda Arnie Weissmann, caporedattore di Travel Weekly, che a maggio aveva fatto un viaggio con OceanGate, utilizzando la stessa Polar Prince, "il sottomarino e la piattaforma venivano sballottati in modo piuttosto violento".