La città simbolo della prima fase della guerra movimenta il mercato immobiliare russo. Fioriscono i siti di vendita e di affitti delle case nel centro che si affaccia sul mar d’Azov. Mosca sostiene di aver ristrutturato, a marzo di quest’anno, 1.829 edifici e ricostruito 36 condomini con un prezzo medio per appartamento che si aggira sui tre milioni di rubli, l’equivalente di 30mila euro
La città simbolo della prima fase della guerra in Ucraina movimenta il mercato immobiliare russo. Su “VKontakte”, versione russa di Facebook, sono più di 100 i gruppi legati alla compravendita di case a Mariupol. Tra gli iscritti soprattutto imprese edili e agenti immobiliari. I tre mesi di assedio russo (nel periodo febbraio-maggio 2022) hanno fatto della cittadina che si affaccia sul mar d’Azov una zona fantasma. Oltre 2.500 gli edifici distrutti, il 90% dei condomini del centro e il 60% delle case private nelle periferie sono stati rasi al suolo (GUERRA IN UCRAINA, Liveblog - Speciale)
La ricostruzione
Mariupol sembra essere oggi, dunque, “un buon investimento“ per Mosca. Già nei primi mesi dopo l’assedio, l'Istituto unificato per la pianificazione territoriale della Federazione russa aveva firmato atti di progettazione per la ricostruzione di 8.750.000 metri quadrati di abitazioni entro il 2035. Migliaia di lavoratori edili provenienti dalla Russia e dai Paesi dell’ex area sovietica sono impiegati nei cantieri per la ricostruzione della città. Le richiesta di proprietà, anche “in qualsiasi condizioni”, arrivano da tutta la Russia: Mosca, San Pietroburgo, Krasnodar, Nizhny Novgorod. Sono in tanti a desiderate di vivere in una casa “vista mare”, in un'area meno inquinata rispetto alle grandi città russe. Mosca sostiene di aver ristrutturato, a marzo di quest’anno, 1.829 edifici e ricostruito 36 condomini con un prezzo medio per appartamento che si aggira sui tre milioni di rubli, l’equivalente di 30mila euro.