La Corte penale internazionale lo scorso 17 marzo aveva emesso mandato di arresto nei confronti di Vladimir Putin. La Russia però non riconosce la giurisdizione della Cpi e il 20 marzo il comitato investigativo russo aveva aperto un procedimento penale contro il procuratore e i giudici della stessa Corte
Il giudice italiano Rosario Salvatore Aitala è diventato un ricercato per Mosca. La Russia ha inserito il membro della Corte penale internazionale nel database delle persone ricercate del suo ministero dell’Interno a causa del mandato di arresto emesso da Aitala nei confronti di Vladimir Putin. (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA)
Mosca non specifica le accuse a carico di Aitala
Come riporta l’agenzia stampa russa Tass, nel database si legge che “Rosario Salvatore Aitala è ricercato ai sensi di un articolo del codice penale" senza però specificare le accuse a suo carico. Già a maggio, il comitato investigativo russo aveva presentato accuse contro il giudice ai sensi degli articoli del codice penale che prevedono la "detenzione illegale di una persona" e "il complotto per attaccare un funzionario governativo straniero che detiene lo status di persona protetta a livello internazionale".
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Il mandato di arresto contro Putin emesso dalla Cpi
La Corte penale internazionale, di cui Aitala fa parte, lo scorso 17 marzo, aveva emesso un mandato di arresto nei confronti del presidente Putin e della commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova con l'accusa di deportazione illegale di bambini ucraini. La giurisdizione della Cpi non è però riconosciuta da Mosca e il 20 marzo il comitato investigativo russo ha aperto un procedimento penale contro il procuratore e i giudici della Cpi, compreso appunto Aitala. La Russia ritiene infatti che le azioni della Corte siano illegittime in quanto non vi è ragione di ritenere lo Zar e la commissaria Lvova-Belova penalmente responsabili.