Nel suo messaggio su Twitter il pontefice ha sottolineato che quello dell'accoglienza è un problema da affrontare "insieme perché le conseguenze si ripercuotono su tutti"
Accogliere i "tanti disperati senza scuse e indugi". È il messaggio mandato da Papa Francesco su Twitter in occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, istituita dall'Assemblea delle Nazioni Unite per commemorare la Convenzione di Ginevra del 1951 che riconosce lo status di rifugiato con i relativi diritti e i doveri degli Stati firmatari. Secondo l'Unhcr, l'agenzia dell'Onu per i rifugiati, alla fine del 2022 il numero di persone costrette alla fuga è salito al livello record di 108,4 milioni, con un aumento senza precedenti di 19,1 milioni rispetto all'anno prima. Del totale globale, 35,3 milioni sono rifugiati, persone che hanno attraversato un confine internazionale in cerca di sicurezza.
"Occorre far fronte al problema dell'accoglienza senza scuse e indugi"
Nel tweet il pontefice ha scritto che "pensando a Cristo presente in tanti disperati che fuggono da conflitti e cambiamenti climatici, occorre far fronte al problema dell'accoglienza, senza scuse e indugi. Affrontiamolo insieme, perché le conseguenze si ripercuotono su tutti. #WithRefugees".
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L'iniziativa della comunità di Sant'Egidio
In occasione della Giornata mondiale del rifugiato la Comunità di Sant'Egidio ha invitato tutti a partecipare alla veglia "Morire di Speranza", organizzata insieme alle altre associazioni impegnate nell'accoglienza e nell'integrazione delle persone fuggite da guerre o da situazioni insostenibili nei loro Paesi. A Roma, nella basilica di Santa Maria in Trastevere e in piazza, giovedì 22 giugno alle 18:30 verranno ricordate le 65mila persone morte dal 1990 a oggi nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell'immigrazione verso l'Europa. La veglia sarà presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana.