G7 2023 Hiroshima, i temi in agenda e quali sono i leader presenti al vertice in Giappone

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Dal 19 al 21 maggio il summit si svolge nella città giapponese. A fare gli onori di casa è il primo ministro Fumio Kishida. Presenti tutti i leader dei Paesi membri, da Biden a Meloni. Zelensky dovrebbe intervenire, ma non è ancora chiaro se virtualmente o in persona. I lavori puntano soprattuto a una nuova stretta contro Mosca, dall’energia alle sanzioni

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La città di Hiroshima, in Giappone, ospita dal 19 al 21 maggio il nuovo summit del G7. I leader si ritrovano con un tema principale all’ordine dei lavori: un probabile inasprimento delle sanzioni contro la Russia per l'invasione in Ucraina, con l’obiettivo di mettere nel mirino le esportazioni di gas e petrolio e le sue importazioni di beni commerciali, almeno nel settore della difesa (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE). Inoltre il piano è quello di colpire ulteriormente l’aggiramento delle sanzioni già in vigore grazie alle “triangolazioni”. Tra gli altri temi del G7, oltre al capitolo Ucraina, si parlerà anche di relazioni con la Cina, disarmo nucleare e cambiamento climatico (COSA È IL G7 E QUALI SONO I PAESI MEMBRI).

I leader presenti

Il vertice arriva dopo il tour europeo di Zelensky e segue di qualche giorno i lavori del Consiglio d’Europa in Islanda. L’idea è quella di mostrare ulteriore sostegno a Kiev, impegnata in queste settimane in una controffensiva militare. Il presidente ucraino dovrebbe intervenire, ma non è ancora chiaro se virtualmente o in persona.  Presente Joe Biden, che ha fatto sapere: "Il G7 è più unito che mai”. Smentita quindi l’ipotesi che il presidente degli Usa potesse annullare il viaggio per la crisi del debito con cui è alle prese in patria. Partecipano tutti i leader degli altri Paesi del G7, da Giorgia Meloni per l’Italia a Emmanuel Macron per la Francia, da Rishi Sunak per il Regno Unito al cancelliere tedesco Olaf Scholz, fino a Justin Trudeau per il Canada. A fare gli onori di casa è Fumio Kishida, primo ministro giapponese. A rappresentare l'UE ci sono anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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Gli obiettivi

Il comunicato finale del G7 non è ancora stato perfezionato. Sono però arrivate alcune anticipazioni dal Financial Times, secondo cui G7 e Ue vogliono ridurre ulteriormente l’uso di materie prime energetiche russe "anche impedendo la riapertura di rotte precedentemente chiuse da Mosca nel suo uso dell'energia come un'arma", almeno "sino alla fine del conflitto". L'obiettivo è che nessun Paese cambi idea in futuro. Si proverà anche a dare fiducia agli investitori affinché sostengano i progetti e le infrastrutture per il gas naturale liquefatto (Gnl), sia in Europa che in nord America. La mossa è considerata molto simbolica nel piano di emancipazione dalla dipendenza dall'energia russa. Per quanto riguarda l'embargo sul petrolio russo, verrà discusso nell'ambito dell'undicesimo pacchetto di sanzioni Ue. 

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Le sanzioni

Dal vertice G7 ci si aspetta anche un allineamento dei membri sull'approccio alle sanzioni commerciali, almeno per certe categorie di merci (come quelle dell'industria di base della difesa), ribaltando la logica in vigore ora: al momento tutte le merci possono essere vendute alla Russia a meno che non siano inserite nella blacklist, in futuro dovrebbero essere automaticamente tutte bandite, tranne alcune che saranno scritte in una lista di prodotti autorizzati. Si punta poi a colpire l'evasione delle sanzioni tramite Paesi terzi, come accade oggi con Cina, Turchia, Emirati Arabi, ad esempio per i pezzi di ricambio degli aerei, come ha rivelato il New York Times. La Russia, tramite Dmitri Medvedev, ha minacciato che risponderà a eventuali bandi sull'export mettendo fine all'accordo sul grano, in scadenza il 18 maggio.

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