Di Maio inviato Ue nel Golfo Persico, lo scontro tra Picierno e Borchia sull'incarico

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La Vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno e l’eurodeputato della Lega Paolo Borchia si sono scontrati a SkyTg24 durante la puntata di Generazione Europa. Al centro della discussione la nomina in sede europea di Luigi Di Maio come inviato speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico.

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La scelta di indicare l’ex Ministro degli Esteri come responsabile Ue nell’area del Golfo è stata fatta dall'Alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell. Mancano ancora alcuni passaggi burocratici per rendere l’incarico di Di Maio ufficiale, ma intanto i partiti italiani si dividono tra favorevoli e contrari. È in particolare la Lega ad avere preso le posizioni più dure, mentre il M5S e il Partito Democratico si sono dimostrati più accondiscendenti verso la decisione. 

Lo scontro tra Picierno e Borchia sulla nomina di Di Maio

 

“Io penso che la nomina di Di Maio sia una buona notizia per il nostro Paese a prescindere dal percorso politico dell’ex ministro. Di Maio ha superato una selezione di una giuria indipendente, quindi mi sorprende che chi usa lo slogan ‘prima gli italiani’ poi contesti la nomina di un italiano per un ruolo così importante. Viene da pensare che ‘prima gli italiani’ venga usato solo quando sono amici loro”, dice Picierno rivolgendosi all’eurodeputato leghista.

 

“Se volessi essere educato direi che la nomina di Di Maio è discutibile, ma volendo dire le cose come stanno dico che questa nomina è inopportuna e quasi scandalosa” risponde Borchia. Aggiungendo che secondo lui in passato l’Ue avrebbe usato criteri molto più meritocratici per nominare i suoi inviati speciali nel mondo. 

Patto di stabilità Ue, le nuove regole e le posizioni dei partiti

 

La Commissione europea ha presentato una proposta di riforma del Patto di Stabilità e Crescita, un insieme di regole condivise tra gli Stati Membri per coordinare le strategie di crescita delle proprie economie. La proposta della Commissione conferma alcune regole fiscali del “vecchio” Patto di Stabilità, ma punta a renderlo più flessibile alla situazione specifica di ogni singolo stato. 

Paolo Borchia della Lega e Laura Ferrara del M5S condividono l’idea secondo cui la Commissione avrebbe dovuto dimostrare più coraggio. Per entrambi la situazione internazionale caratterizzata dal post pandemia e dalla Guerra in Ucraina richiederebbe un approccio economico diverso. Per Pina Picierno invece, la proposta della Commissione sarebbe equilibrata perché "consente di personalizzare i percorsi di riduzione del debito, ma al contempo supera la rigidità fiscale degli anni passati”, dice. 

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