Singapore, uomo giustiziato per il traffico di un chilo di cannabis

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Lo hanno annunciato le autorità, che hanno così ignorato i numerosi appelli giunti dall'estero per rivedere la decisione e abolire la pena di morte nella città Stato. Le organizzazioni a favore dei diritti umani: "Scandaloso e inaccettabile"

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Singapore ha eseguito la condanna a morte per impiccagione di un uomo condannato per il traffico di un chilo di cannabis. Lo hanno annunciato le autorità, che hanno così ignorato i numerosi appelli giunti dall'estero per rivedere la decisione e abolire la pena di morte nella città Stato. "Il cittadino di Singapore Tangaraju Suppiah, 46 anni, è stato giustiziato oggi nella prigione di Changi", ha affermato un portavoce dell'amministrazione penitenziaria.

Tangaraju Suppiah
Tangaraju Suppiah - ©Ansa

Le proteste

Le organizzazioni a favore dei diritti umani definiscono come "scandalosa e inaccettabile" l'esecuzione della condanna a morte. Phil Robertson, direttore per l'Asia di Human Rights Watch (HRW), ha espresso la sua preoccupazione: "L'uso continuo da parte di Singapore della pena di morte per il possesso di droga è un oltraggio ai diritti umani che fa sì che gran parte del mondo si chieda se l'immagine di Singapore moderna e civile sia solo un miraggio". Il direttore regionale aggiunto di Amnesty International (AI), Ming Yu Hah, in un comunicato sottolinea che "questa esecuzione dimostra l'assoluto fallimento dell'ostinata adozione della pena di morte".

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