Secondo i media locali, il fuggitivo si è consegnato alla polizia. Amritpal Singh, 30 anni, si è fatto un nome negli ultimi mesi predicando il sikhismo radicale, arrivando a chiedere la creazione di uno Stato sikh chiamato Khalistan
Amritpal Singh, un predicatore sikh separatista in fuga da un mese e che è stato oggetto di un'intensa caccia all'uomo in India, è stato finalmente arrestato. A quanto si apprende, è stato "arrestato a Moga, nel Punjab", ha detto la polizia di questo Stato dell'India nordoccidentale, invitando "i cittadini a mantenere la pace e l'armonia", e a non diffondere fake news.
La ricostruzione dei fatti
Secondo i media locali, il fuggitivo si è consegnato alla polizia. Amritpal Singh, 30 anni, si è fatto un nome negli ultimi mesi predicando il sikhismo radicale, arrivando a chiedere la creazione di uno Stato sikh chiamato Khalistan. Il leader sikh e i suoi seguaci, armati fino ai denti di spade, coltelli e armi da fuoco, hanno fatto irruzione in una stazione di polizia a febbraio dopo che uno degli uomini di Singh è stato arrestato per aggressione e tentata rapina. Nell'attentato, avvenuto in pieno giorno nei sobborghi di Amritsar, la città che ospita il più sacro dei templi sikh, il Tempio d'oro, diversi poliziotti sono rimasti feriti. Amritpal Singh era fuggito il 18 marzo, scatenando un'enorme caccia all'uomo. Più di un centinaio dei suoi sostenitori erano stati arrestati e l'intero stato del Punjab, che conta 30 milioni di abitanti, di cui il 58% sono sikh, è stato privato per diversi giorni dell'accesso a internet, il che non ha impedito al predicatore di schernire le autorità in un video pubblicato sui social media alla fine di marzo. Raggiunto da Delhi, ha descritto l'operazione di polizia come un "attacco alla comunità sikh". "Non ho mai avuto paura di essere arrestato e non lo sono oggi. Il mio morale è buono. Nessuno può farmi del male. È la volontà di Dio", ha detto. La vicenda ha suscitato reazioni anche a livello internazionale. I suoi adepti hanno organizzato manifestazioni di sostegno al di fuori dei consolati indiani nel Regno Unito, in Canada e negli Stati Uniti.