Terremoto Turchia, Erdogan nelle zone colpite dal sisma: "Tutte nostre risorse mobilitate"

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Il presidente turco in visita nella giornata di oggi nelle città più vicine all'epicentro e nel quartier generale del coordinamento dei soccorsi, per dare un segnale di vicinanza istituzionale al proprio popolo

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Il presidente della Turchia Racep Tayyip Erdogan è arrivato nella regione del sud-est del Paese colpita dal violentissimo sisma che ha provocato migliaia di morti e il cui bilancio di danni e vittime è in continuo aggiornamento.

Il presidente turco è giunto a Kahramanmaras, città turca a pochi chilometri dall'epicentro del terremoto e stando a quanto comunicato dall'ufficio di presidenza e dalle agenzie turche, si recherà anche a Pazarcik, epicentro del terremoto e ad Hatay, uno dei centri importanti più vicini al luogo dove si è verificata la scossa di magnitudo 7.8.

A Kahramanmaras, Erdogan farà visita anche al quartier generale del coordinamento dei soccorsi, dove a partire da ieri sono sopraggiunti team di soccorso provenienti da 35 Paesi, come annunciato dal Ministro degli Esteri Mevlüt Çavusoglu.

Le dichiarazioni di Erdogan

Il presidente turco ha parlato in una conferenza stampa, tracciando in prima battuta un bilancio aggiornato sulla tragedia: oltre 8000 morti, 6.444 edifici distrutti e quasi 50mila feriti.

Erdogan ha poi cercato di tranquillizzare il popolo turco circa i lavori di ricostruzione della regione: "Il nostro obiettivo è realizzare entro un anno operazioni di costruzione massiccia di alloggi nelle 10 province proprio come abbiamo fatto in altre province dove abbiamo subito disastri. Abbiamo mobilitato tutti i nostri mezzi. Spero che daremo un sostegno certo alle nostre famiglie. Al momento, abbiamo previsto di consegnare 10mila lire turche (500 euro) a ciascuna famiglia". Il presidente ha aggiunto che nessun cittadino rimarrà senza alloggio. 

Erdogan ha poi fatto mea culpa sulle difficoltà nell'attivazione della macchina dei soccorsi: "Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile. Lo Stato sta facendo il suo lavoro". 

Infine il presidente ha lanciato un appello alla popolazione chiedendo di "non dare credito ai provocatori, ad eccezione delle dichiarazioni dell'Afad" (l'autorità turca per la gestione delle emergenze, ndr). Invito esteso anche ai membri della stampa.

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