Ultimo giorno per Francesco nella Repubblica Democratica. "Occorre sradicare le piante velenose dell'odio e dell'egoismo, del rancore e della violenza", ha detto il Pontefice durante l'incontro con i vescovi, l'ultimo appuntamento del suo viaggio nel Paese
"La mondanita è il peggio che può accadere alla Chiesa, peggio ancora dell'epoca dei papi concubinari": è il monito lanciato da Papa Francesco nell'intervento a braccio davanti ai vescovi della Conferenza episcopale della Repubblica Democratica del Congo (Comece), nell'ultimo giorno per il Pontefice nel paese africano. "E la mondanità è "a portata "di mano", ha sottolineato ancora Francesco.
"Non siate fustigatori"
"Siate misericordiosi. Perdonare sempre", ha poi detto Francesco concludendo l'incontro con i vescovi della RD Congo (Comece). "Quando un fedele viene a confessarsi vuole la carezza del Padre" e "non fustigatori": "Il ruolo del Pastore va oltre il Codice", ha avvertito il Pontefice, "per il perdono rischiate sempre. Perdonare sempre". Prima un appello ai vescovi: "Occorre sradicare le piante velenose dell'odio e dell'egoismo, del rancore e della violenza; demolire gli altari consacrati al denaro e alla corruzione" ma attenzione a non fare "un'azione politica".
Verso il Sud Sudan
Dopo la cerimonia di congedo, con il saluto del presidente Félix Antoine Tshilombo Tshisekedi all'aeroporto di Kinshasa, il Papa si imbarcherà sull'aereo per volare alla volta di Giuba, nel Sud Sudan. Il Papa si recherà quindi al Palazzo presidenziale per l'incontro con il Presidente Salva Kiir Mayardit. Da questo momento in poi il viaggio del Papa si trasformerà in un pellegrinaggio ecumenico con la partecipazione dell'arcivescovo di Canterbury Justin Welby e il Moderatore della Chiesa di Scozia Iain Greenshields. I tre leader religiosi incontreranno le autorità del Paese, i rappresentanti della società civile e il corpo diplomatico nei giardini dello stesso Palazzo presidenziale.