Il giovane insegnante di colore, Keenan Anderson, cugino della co-fondatrice di Black Lives Matter, aveva perso la vita a inizio gennaio dopo esser stato ripetutamente colpito con il taser mentre stava cercando di ottenere aiuto dopo un incidente stradale
Ha chiesto 50 milioni di dollari in danni alla città e alla polizia di Los Angeles la famiglia del giovane insegnante di colore, cugino della co-fondatrice di Black Lives Matter, ucciso a inizio gennaio dopo esser stato ripetutamente colpito con il taser. Keenan Anderson, insegnante 31enne in una scuola superiore e papà di un bimbo di sei anni, stava cercando di ottenere aiuto dopo un incidente stradale, quando fu inseguito e poi trattenuto con la forza dagli agenti per più di 90 secondi. Proprio nei giorni scorsi è stato diffuso un nuovo impressionante filmato, registrato dalle body-cam degli agenti, in cui si vede il giovane chiedere aiuto e implorare: "Stanno cercando di farmi fare la fine di George Floyd". La sua morte, la terza dall'inizio dell'anno frutto dei modi brutali della polizia di Los Angeles, sta innescando un nuovo dibattito sulla necessità che qualcosa cambi. L'avvocato della famiglia, un legale specializzato in diritti civili, Benjamin Crump, ha spiegato che vuole che la causa crei un precedente che potrebbe aiutare a cambiare la mentalità della polizia. L'arresto avvenne intorno alle 15:30 del 3 gennaio a Venice, un quartiere sulla spiaggia di Los Angeles. Il giovane era cugino di Patrisse Cullors, tra le fondatrici del movimento originatosi all'interno della comunità afroamericana, impegnato nella lotta contro il razzismo: insegnante di inglese a ragazzini di 15 e 16 anni, in una scuola di Washington Dc, era in visita alla famiglia durante le vacanze per le festività natalizie quando è avvenuta la tragedia.