Uk, bimbo di due anni muore per esposizione prolungata alla muffa in casa

Mondo

Tiziana Prezzo

Sky News

Il piccolo di una coppia di rifugiati ha perso la vita nel 2020 per avere vissuto in una casa popolare assolutamente inadatta a ospitare persone. A stabilirlo a processo il coroner di Rochdale, sobborgo di Manchester. Grava sulla società responsabile delle abitazioni anche l’accusa di razzismo. (La corrispondente)

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LONDRA - "Come è possibile che questo accada? Come è possibile che nel Regno Unito, nel 2020, un bambino di due anni muoia a causa dell'esposizione alla muffa?”. A porre la domanda, a metà tra lo sconcerto e l’indignazione, è Joanne Kearsley, il coroner (l’equivalente del nostro medico legale o ufficiale giudiziario ndr) che ha stabilito che Awaab Ishak, un bimbo di colore di soli due anni, sia “morto a causa di una grave patologia respiratoria provocata dall'esposizione prolungata alla muffa nell'ambiente domestico”.

Appelli caduti nel vuoto

Il piccolo viveva in una casa popolare nei sobborghi di Manchester messa a disposizione del Rochdale Boroughwide Housing. Un’abitazione però ai limiti della legalità: "Non era uno spazio propriamente adibito per le normali attività quotidiane, il che ha portato a un eccesso di umidità e condensa", ha spiegato il medico in un’aula del tribunale locale. A causa dello stato di salute sempre più precario del bambino i genitori si erano rivolti a operatori sanitari, così come ai responsabili della Rochdale Boroughwide Housing. Ogni loro richiesta di attenzione era però caduta nel vuoto, mentre il figlio continuava a tossire. Sempre più forte. Sempre più a lungo. "Non possiamo dirvi quante volte davanti a operatori sanitari e al personale del Rochdale Boroughwide Housing abbiamo pianto e supplicato, espresso preoccupazione per le condizioni in cui noi e Awaab vivevamo", hanno spiegato ai giornalisti fuori dall’aula.

Accuse di razzismo

La coppia è convinta di essere stata vittima di razzismo. “Non abbiamo alcun dubbio di essere stati trattati in questo modo perché non siamo originari di questo Paese”, la loro amara conclusione.  Hanno quindi intimato alla società che ha in gestione queste abitazioni di “smettere di riservare un trattamento ingiusto a persone provenienti dall'estero che sono rifugiati o richiedenti asilo, smettere di ospitare persone in case che sanno essere inadatte all'abitazione umana”. Il padre di Awaab, Faisal Abdullah, è arrivato nel Regno Unito come richiedente asilo dal Sudan nel luglio 2015, prima che la moglie Aisha Amin lo raggiungesse nel febbraio 2018.

Funghi nei polmoni e nel sangue

Awaab era giunto in ospedale il 19 dicembre 2020  con gravi difficoltà respiratorie  ma era stato dimesso la mattina seguente. Tornato il giorno successivo, era morto a causa di un arresto cardiaco. La gola, ha accertato il medico che ha effettuato l’autopsia, era così gonfia e congestionata da aver reso pressocché imposibile la respirazione. Nel sangue e nei polmoni sono stati trovati funghi, che devono aver innescato una reazione allergica. Nel referto, le cause del decesso sono state attribuite a "inquinamento ambientale da muffa".

Scuse tardive

Gareth Swarbrick, amministratore delegato della Rochdale Boroughwide Housing, si è detto “veramente devastato per la morte di Awaab e per gli errori commessi". Non abbiamo riconosciuto il livello di rischio per la salute di un bambino a causa della muffa presente nella casa della famiglia- ha aggiunto - Dobbiamo assicurarci che questo non accada mai più". Il signor Abdullah aveva cominciato a notare dei “punti neri" di muffa in cucina nell’ormai lontano 2017 ma gli era stato semplicemente risposto di "ridipingere le pareti" dai gestori dell'immobile. Davanti all’aggravarsi della situazione aveva chiesto di poter cambiare l’appartamento, ma la sua richiesta era accaduta nel vuoto. "Quando qualcuno veniva nell'appartamento diceva che era disgustoso e io mi sentivo triste per questo – ricorda la madre del bimbo- Preferivo andare a trovare i miei amici piuttosto che farli venire da noi".

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